Napoli. Il boss Carlo Lo Russo prima del suo arresto era disposto a tutto pur di mettere fine all’ascesa criminale di Walter Mallo. Ma ci ha pensato lo Stato sia per lui e i suoi fedelissimi sia per il ras emergente della don Guanella. Tutti in carcere. E per il momento, si spera, armi deposte. “Carluccio” aveva deciso di uccidere Mallo e addirittura aveva chiesto una mano a quelli del gruppo Amato di Secondigliano che hanno il quartier generale a Melito. Ci sono le intercettazioni telefoniche che lo confermano. I suoi fedelissimi Mariano Torre e Domenico Cerasuolo detto “Nico” (tutti in carcere per l’omicidio di Pasquale Izzi) cercavano in giro il 27enne ras del don Guanella, Paolo Russo “a’ patana” e Vincenzo Danise. Dalle registrazioni si evince anche l’intenzione dei “mianesi” di andare a sparare sotto l’abitazione della madre del giovane nemico di camorra. Quindi Carlo Lo Russo e il suo gruppo di fuoco, composto da nipoti e fedelissimi, avevano deciso di chiudere i conti con i Mallo, senza possibilità di una mediazione, quando il neonato gruppo aveva cominciato a compiere scorribande armate davanti a donne e bambini come quella della domenica delle Palme nel mercatino alla don Guanella. Il gruppo di mallo aveva anche fatto fuoco contro il palazzo. Un affronto da o punire assolutamente, secondo il ras dei “Capitoni”.
Ecco il testo delle intercettazioni:
Carlo Lo Russo: «eh Nico do- ve sei stato ieri?».
Nico: «’o zio” sono stato qua intorno».
Carlo: «questo mi ha rotto il cazzo…nel don Guanella…mò ci faccio terra bruciata …a questo!».
Nico: «eh».
Carlo: «quello ieri..è venuto un’altra volta qua per venirci a sparare».
Nico: «è…».
Carlo: «fuori al Messico…Mò ti faccio vedere cosa succede a tutti quanti dentro il don Guanella. Mò Walter il cazzo me l’ha scassato..».
Nico: «in verità lo videro ieri fuori al Messico».
Carlo: «ma dove ha sparato fuori al bar?».
Nico: «ma no..non ha sparato» Carlo: «come..sparò».
Nico: «solo lui?».
Carlo: «e…».
Nico: «davvero? Io pensavo solo che…».
Carlo: «no..sparò…una, due botte».
Nico: «….(incomprensibile, ndr) tutto…quello che stava insieme ai Vastarella….stava il figlio di Girolamo..».
Carlo: «sono venuti un’altra volta all’una e mezza…mò mi ha scassato il cazzo sto Wal- ter….mò…..mi….sotto il pa- lazzo della mamma bum bum bum sparo venti volte».
«Sta bordello. Stu guaglione sta creando bordello. I guaglioni (gli spacciatori) non vendono. Non stanno lavorando proprio perché si mettono paura di questo scemo, sto Walter.
Questo drogato di merda da dove è uscito? Mo’ gli faccio vedere io il terrore. La vuoi così la guerra? E la facciamo c sì. Mo’ ci faccio terra bruciata….quelli di Melito si sono offerti di darmelo su un piatto d’argento».
Gli interlocutori annuiscono e Carlo riprende: «questo guaglione, vorrei solo avere il piacere di vederlo.
Prima che muore. Gli devo dare due schiaffi. Dico: mannaggia la madonna, non hai capito niente della vita? È morto lo zio tuo… tuo padre non si è trovato più…».
Fonte: Cronachedellacampania.it