19 settembre 2024

Vaccini contro l’influenza 2024: in Campania si parte ad ottobre

Avrà inizio a breve la campagna di vaccinazione contro l’influenza in Campania. Ad annunciarlo è stato il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nella consueta diretta social del venerdì.

Vaccini contro l’influenza 2024: in Campania si parte ad ottobre

Si parte, dunque, il 1° ottobre. Come è prassi, anche i medici di medicina generale – cioè i medici di base o di famiglia – potranno effettuare i vaccini antinfluenzali sui pazienti.

Sul tema della sanità, il governatore campano ha poi reso noto che in Campania mancano 441 posti di medici di medicina generale; di questi, ha assicurato De Luca, sono però già stati assegnati 219 incarichi e per la guardia medica è stato possibile assegnare solo 39 incarichi mentre non si registrano più criticità per i pediatri di base. Per la sanità pubblica in Italia, a giudizio di De Luca, c’è bisogno di 4 miliardi di euro “ma su questo fronte non ho sentito nulla”.

Chi deve fare il vaccino antinfluenzale

L’influenza, con le sue possibili complicanze, rappresenta un serio rischio per la salute di chi soffre di patologie croniche o di soggetti considerati fragili.

Per questo motivo, la somministrazione del vaccino antinfluenzale è fortemente raccomandata per le seguenti categorie:

– persone di età pari o superiore ai 65 anni;

– bambini e adulti affetti da malattie croniche dell’apparato respiratorio, come asma persistente, broncopolmonite cronica e fibrosi cistica;

– soggetti con malattie dell’apparato cardiocircolatorio, tra cui cardiopatie congenite o acquisite;

– chi soffre di insufficienza renale o di gravi condizioni patologiche che aumentano il rischio di complicanze;

– persone con malattie degli organi emopoietici, diabete, obesità severa (BMI > 30) o altre malattie metaboliche;

– pazienti con sindromi da malassorbimento intestinale o affetti da tumori;

– individui con immunodeficienze, sia congenite sia acquisite, compresa quella da HIV, o che assumono farmaci immunosoppressori;

– pazienti in attesa di interventi chirurgici di rilievo o con patologie che comportano un aumento del rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie, come le malattie neuromuscolari;

– persone con epatopatie croniche;

– bambini e adolescenti sottoposti a trattamenti prolungati con acido acetilsalicilico, a rischio di sviluppare la Sindrome di Reye in caso di influenza;

– donne in gravidanza nel secondo o terzo trimestre durante l’inizio della stagione influenzale;

– individui di qualsiasi età ospitati in strutture per lungodegenti.

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