Tumori, chi vive nella Terra dei Fuochi è a rischio: la conferma dell’ISS

Il dibattito impazza da tempo e ci si è sempre chiesti dove potesse essere la verità: l’ultimo studio presentato dall’Istituto Superiore di Sanità sembrerebbe purtroppo dar ragione a chi aveva tracciato il quadro più drammatico. Stiamo parlando della realtà della Terra dei Fuochi, quell’area che si trova tra le province di Napoli e Caserta divenuta tristemente nota per la presenza di rifiuti tossici che vengono bruciati provocando dispersione nell’aria di sostanze pericolose per la salute.

In questi giorni, a certificare la gravità della situazione, legata all’aumento dell’insorgere di tumori nelle vicinanze di quei territori, è arrivato uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità. I risultati dello studio sono stati inseriti in un volume intitolato “Mortalità, ospedalizzazione e incidenza tumorale nei Comuni della Terra dei Fuochi in Campania” e confermano che tra la popolazione che vive in quei territori esposti a smaltimento illegale di rifiuti tossici è più alta l’incidenza di tumori. Andando a leggere i dati dell’ISS, si parla di 55 comuni della Campania nei quali si è registrato un aumento dei casi di tumore complessivi, ossia intesi sia come ospedalizzazione che come mortalità. Le cause di questi numeri sarebbero da ricercare, secondo gli scienziati, proprio nell’esposizione alle sostanze inquinanti derivate dalla combustione di rifiuti tossici; ad essere più a rischio, sempre secondo l’ISS, sono le province di Napoli e Caserta.

È allarme quindi tra i residenti di queste aree. Tra l’altro i dati presentati dall’Istituto Superiore di Sanità parlano di emergenza soprattutto per la popolazione infantile nel primo anno di vita: anche nella fascia di età che va da 0 a 14 anni si registrano moltissimi casi di neoplasie. Un ulteriore elemento che va a supportare la tesi dell’ ISS è quello legato alle tipologie di tumori: quelli del sistema nervoso centrale registrano infatti dati anomali rispetto a tutta la media nazionale. In sostanza una situazione di alto rischio che va a gravare su una problematica, quella dei tumori, già molto avvertita. In Italia ogni giorno si scoprono 1.000 nuovi casi di cancro, per un numero di circa 366mila nuovi casi all’anno. Sono in sensibile aumento i dati sulle guarigioni, pur non essendoci ancora una cura efficace, tant’è che la ricerca scientifica sta vagliando strade alternative sulla scia di quanto avviene all’estero. Come nel caso della cannabis medica. In molti paesi la pianta derivata da coltivazione tradizionale o da semi femminizzati delle migliori varietà viene utilizzata per realizzare farmaci che già ad oggi sono utilizzati con successo per alleviare le sofferenze dei malati di tumori; in quest’ultimo periodo anche l’Italia sta cercando in questo senso di colmare il gap con altre realtà.

Tornando al caso della Campania, i dati dell’ISS rendono necessari interventi di risanamento ambientale, oltre che l’immediata cessazione di tutti i comportamenti illegali legati a sversamento e combustione dei rifiuti tossici. Un’emergenza ambientale e sanitaria che adesso gli abitanti della zona avvertono ancor di più, e per questo richiedono provvedimenti da parte di tutte le istituzioni. In primis dal Governo.

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