Truffa sul “Decreto Rilancio” da Nord al Sud: oltre 80 indagati e sotto chiave 64 milioni di euro

Sei arresti e un sequestro preventivo di beni e credi d’imposta per un valore di oltre 64 milioni di euro nei confronti di 69 indagati: è il bilancio dell’operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Aversa, coordinanta dalla locale Procura.

L’indagine ha coinvolto complessivamente 83 persone in tutta Italia, di cui 60 sono state sottoposte questa mattina a misure cautelari, per i reati di truffa aggravata e autoriciclaggio legati a frodi fiscali.

Truffa sul “Decreto Rilancio” da Nord al Sud: oltre 80 indagati e sotto chiave 64 milioni di euro

La frode si riferisce agli anni 2021 e 2022 ed ha coinvolto circa 50 società “cartiere”, le quali hanno falsamente dichiarato di essere proprietarie o incaricate di lavori di riqualificazione energetica e rifacimento facciate di edifici residenziali in diverse regioni italiane, come Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Molise Puglia, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino Alto Adige e Veneto. Questi edifici, in realtà, sono risultati inesistenti all’esito delle investigazioni.

Gli indagati avrebbero, quindi, usufruito delle agevolazioni previste dal “Decreto Rilancio”, che consistono nella detrazione fiscale o nell’utilizzo di un credito d’imposta cedibile a terzi. Avvalendosi di documenti falsi, hanno indebitamente acquisito crediti d’imposta per un valore di circa 130 milioni di euro, successivamente ceduti a Poste Italiane S.p.A., estraneo ai fatti.

I proventi illeciti sono stati poi riciclati attraverso una rete di soggetti compiacenti, titolari di imprese o rappresentanti legali di società italiane e straniere, principalmente cinesi.

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