20 settembre 2024

Scopre di avere un tumore e di essere incinta lo stesso giorno: nasce la figlia, lei muore

Ha commosso l’Italia intera la storia di Elisabetta Socci, la donna morta di cancro lo scorso luglio a 36 anni. Nel giorno stesso in cui ha scoperto di essere affetta da un tumore, ha scoperto anche di essere incinta. L’epilogo lascia con l’amaro in bocca: la piccola, che oggi ha 10 mesi, viene alla luce; Elisabetta, invece, non ce la fa.

Scopre lo stesso giorno di avere un tumore e di essere incinta: Elisabetta muore, la figlia vive

A raccontare la vicenda a Ravenna Today è il marito della 36enne, Matteo Grotti. “A 35 anni non bisognerebbe mai vedere la morte della propria moglie, crescere una figlia da soli e sapere che non potrà mai davvero sentire l’affetto di sua madre – dice Matteo – Ma voglio dire a chi sta combattendo la stessa guerra di non arrendersi. Combattete come ha fatto Elisabetta. Si può vivere felici anche nella malattia, provando ogni tanto a dimenticarsela, a stare bene e a fare cose normali. Pensare: forse questa cosa non potrò farla domani, e allora facciamola oggi”.

Teatro della vicenda è l’Emilia Romagna. Elisabetta è un architetto di Cervia, il marito invece un magazziniere originario di Rontagnano, nel Cesenate. Una storia qualunque, i due si conoscono e si innamorano. Decidono di sposarsi. Dopo le nozze, vanno a vivere San Zaccaria, nel comune di Ravenna. Sembrano felici, hanno tanti progetti insieme, tra cui un figlio. Finché non arriva il giorno più buio: Elisabetta ha degli strani sintomi, decide di sottoporsi a degli accertamenti, all’esito dei quali scopre di avere un tumore. E’ lo stesso giorno in cui scopre di essere incinta. Gioia e dolore nello stesso momento.

Una valanga di emozioni da cui cerca di riprendersi. E così inizia la sua battaglia. Al terzo mese di gravidanza, si sottopone alla chemioterapia e all’ottavo mese dà alla luce sua figlia, nonostante la debolezza e il contraccolpo della terapia: “Non ha mai vaccilato un attimo – spiega Matteo tra le lacrime -, era convinta che la gravidanza fosse la luce in questo periodo di tenebre e, nonostante tutto, ha scelto di portarla a termine e di curarsi, seppur parzialmente, con terapie che non danneggiassero una creatura così intensamente desiderata”.

L’epilogo

Dopo aver partorito la bimba, Elisabetta riprende la sua lotta contro il tumore. Ma neanche il sostegno e la vicinanza della famiglia l’aiutano. Dopo un anno e cinque mesi, quando la piccola ha 10 mesi, il cuore della 36enne cessa di battere. Sua figlia e suo marito restano soli. “La crescerò raccontandole quanto sua madre fosse speciale. Abbiamo sempre vissuto nella speranza, perchè si può sperare e continuare a vivere anche se poi il finale è brutto. E lei ha fatto così, sempre godendosi il presente, tutti sapevano che era malata ma ci ha fatto vivere il periodo della sua malattia come se non fosse nulla, è stata una guerriera”.

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