Scarcerazioni, torna a Giugliano la sorella del boss e vedova di camorra

La giustizia italiana sta vivendo settimane molto movimentate, tra emergenza sanitaria e gestione delle carceri: dalle rivolte dei detenuti a febbraio fino alle dimissioni del capo del Dap, che aveva invitato i direttori a segnalare detenuti con particolari problemi di salute.

Torna a Giugliano la sorella del boss

Nella lista di circa 400 nomi, anche se solo 3 erano al 41bis (carcere duro), ci sono ovviamente anche figure dell’area nord: tra questi spicca il nome di Santa Mallardo, 65 anni, sorella del defunto boss di San Nicola, Feliciano Mallardo ‘o sfregiato, e vedova di Pietro D’Alterio alias Piripicci, ucciso insieme ai fratelli nel ’91.

La donna è sempre stata sfiorata però dai tanti processi sulla cosca giuglianese e non sarebbe mai emerso un ruolo di primo piano nella gestione degli affari illeciti. Stava scontando una condanna rimediata, insieme ai figli Giuseppe e Carlo Antonio, nel processo denominato Caffè Macchiato ad un anno e 10 mesi per intestazione fittizia con l’aggravante mafiosa. Mallardo era appunto detenuta poiché risultava intestataria fittizia di un ciclomotore del figlio, a sua volta condannato per concorso esterno. La donna è difesa da Marco Sepe subentrato nella fase esecutiva e non in quella processuale.

Su segnalazione del direttore dell’istituto penitenziario, ha lasciato in anticipo di qualche mese il carcere di Vigevano, a fine aprile, ed è ritornata a Giugliano.

La scarcerazione c’era stata (negli stessi giorni) anche per Sossio Capasso, affiliato al clan Mallardo condannato nel processo sul mercato ortofrutticolo, che però poco dopo è morto a causa di una grave patologia.

Tra gli scarcerati dell’area nord c’è poi Biagio Iazzetta, ritenuto esponente di spicco del clan scissionista Abete-Abbinante e presunto referente del gruppo per la zona di Mugnano

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