Nuovo terremoto politico-giudiziario a Giugliano, dove il sindaco in carica Nicola Pirozzi e l’ex primo cittadino Antonio Poziello risulterebbero indagati nell’ambito di un’inchiesta riguardante l’appalto per la raccolta dei rifiuti affidato alla Teknoservice.
Rifiuti a Giugliano, appalti irregolari: indagati il sindaco Pirozzi e l’ex primo cittadino Poziello
Come anticipa Internapoli.it, la Procura di Napoli Nord avrebbe richiesto gli arresti domiciliari per entrambi i politici. Richiesta rifiutata dal gip. Secondo quanto riporta Internapoli Poziello sarebbe stato destinatario di una tangente per truccare la gara mentre Pirozzi non avrebbe vigilato sul corretto svolgimento dell’appalto.
L’indagine, che si sviluppa su due filoni simili, riguardano anche il comune di Marano, dove è indagato l’ex sindaco Rodolfo Visconti. Al centro dell’inchiesta vi è l’affidamento del servizio di nettezza urbana, che secondo gli inquirenti sarebbe avvenuto con gravi irregolarità. L’inchiesta ipotizza presunte “mazzette”, regali, e promesse di assunzioni all’interno della società appaltatrice. Complessivamente, sono 37 gli indagati coinvolti, tra cui esponenti del Provveditorato alle Opere pubbliche, ex assessori, dirigenti della Teknoservice e altre figure politiche. Le accuse ipotizzate per gli indagati comprendono, a vario titolo, concorso in turbativa d’asta, corruzione e truffa.
Tra gli altri per cui la Procura aveva chiesto i domiciliari, ma la cui istanza è stata respinta dal Gip, figurano Michele Oliviero, Giuseppe Spacone (ex dirigente della Teknoservice), Luigi Vitiello, Luigi Grimaldi (ex assessore a Giugliano), Raffaele Schettino, Domenico Abbatiello, Giovanni Paragliola, Vittorio Iorio, Giuseppe Magno e Nicola Benedetto. Le accuse ipotizzate per gli indagati comprendono, a vario titolo, concorso in turbativa d’asta, corruzione e truffa.