C’è un’altra priorità nell’Italia colpita dalla seconda ondata di Covid-19: riaprire le scuole. Mentre infatti il dibattito pubblico in questi giorni ruota intorno agli impianti sciistici e allo shopping natalizio, all’interno del Governo c’è fermento sulla necessità di riportare i ragazzi in classe. La data su cui stanno convergendo le forze di maggioranza è quella del 9 dicembre.
Scuole, tutti in classe il 9 dicembre: l’ipotesi del Governo
Il tema è nell’agenda dell’Esecutivo. Oggi se ne dovrebbe parlare durante il vertice dei capi delegazione. Lunedì il premier Giuseppe Conte non ha escluso la possibilità di riaprire tutti gli istituti a dicembre e non è un mistero che la ministra Lucia Azzolina spinga in questa direzione: il 9 dicembre sarebbe la prima data utile. Farlo invece la settimana successiva, a ridosso delle festività natalizie, significherebbe obbligare decine di migliaia di persone a rientrare per poi costringerle di nuovo in casa dopo pochi giorni. Uno stop a breve distanza di tempo che non farebbe bene né ai programmi scolastici né al morale dei ragazzi.
Il mondo della scuola chiede una data certa. Il Governo oscilla così tra due scuole di pensiero: c’è chi spinge per rientrare dopo l’Epifania, così da raffreddare ancora di più la curva dei contagi; e chi, invece, come la ministra Azzolina, chiede una riapertura immediata degli istituti scolastici in linea con quanto hanno fatto altri paesi europei durante la seconda ondata. Sull’eventualità però pesano molto le resistenze dei virologi. Oggi l’infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, ha lanciato un allarme: “Riaprire ora sarebbe un boomerang”.
“Faremo il possibile per riaprire le scuole in dicembre, dobbiamo vedere il quadro epidemiologico, valutandolo giorno per giorno. Le scuole sono e restano una priorità assoluta per il governo”. Lo ha detto il ministro della salute Roberto Speranza intervenendo alla trasmissione di ‘Di martedi’. “Valutazioni in questo senso – ha concluso Speranza – sono previste nei prossimi giorni.