20 settembre 2024

Pozzuoli, partito l’abbattimento dell’ex ristorante “Vicienzo a Mare”

Sono partite questa mattina le operazioni di abbattimento del manufatto ex “Vicienzo a Mare” sul lungomare di Pozzuoli, un mostro di cemento che deturpava il paesaggio del lungomare da circa 40 anni. Una storia lunga e complicata quella di questo luogo. Nel 1600 i frati Cappuccini costruirono in quel punto il loro convento. Due secoli dopo la struttura fu lasciata, per gli effetti del bradisismo e le erosioni del mare.

RUSPE IN AZIONE SUL LUNGOMARE 

A fine Ottocento un ristoratore la rilevò e ne fece una trattoria, che negli anni a seguire passò alla storia come “Vicienz ‘a Mmare”, luogo ambito anche da noti registi come set cinematografico. Il ristorante chiuse nel 1973 e fu demolito. Poi però negli anni ’80 i nuovi proprietari chiesero di ricostruire l’immobile per farne un centro polivalente, ma il progetto si fermò alla realizzazione dello scheletro di cemento, rimasto così fino ad oggi. Nel dicembre 2020 la decisione definitiva del Consiglio comunale, che approva la “variante semplificata” che permette di giungere alla demolizione dell’ecomostro. Al suo posto ci sarà una piazza a mare con passeggiata, panchine e una fontana.
“Per la città è un evento storico, da ricordare nel tempo. – commenta il sindaco Vincenzo Figliolia – Dopo anni di battaglie e di controversie burocratico-giudiziarie, giungiamo al tanto atteso epilogo. L’ecomostro finalmente va giù e potremo avere una linea di costa libera e pulita. Noi ci abbiamo creduto fin dal giorno in cui abbiamo inserito il progetto di abbattimento nel Programma PIU Europa e con determinazione siamo giunti alla conclusione più logica che ci poteva essere, nonostante ci fosse chi pensava che l’edificio potesse essere recuperato o rigenerato in chissà quale attività.”
“La nostra visione è questa – aggiunge il primo cittadino di Pozzuoli – ed è una visione di armonia e bellezza, altro che “deserto” come qualcuno ha affermato! Andava fatto ogni sforzo possibile per eliminare una tale bruttura. Riportare la vita in questo luogo per noi significava poter consentire a tutti di godersi questo angolo del territorio accanto al mare. Questo scheletro di cemento è stato per anni là, inutilizzato, a mortificare il territorio e il paesaggio. Costituiva oltretutto un pericolo pubblico perché più volte qualcuno ci è salito su mettendo a rischio la propria incolumità. Ora – conclude Figliolia – potremo finalmente completare la passeggiata sul lungomare, con un unicum che va da via Napoli ai piedi del Rione Terra.”

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