In videochiamata dal carcere per costringere le vittime a pagare il pizzo. Avrebbe agito in questo modo il boss Paolo Esposito, ritenuto ai vertici del clan della Vanella Grassi e referente a San Pietro a Patierno. Il capo della cosca, dunque, oltre a mandare gli esattori a riscuotere la cifra concordata, si mostrava anche in video, attraverso uno smartphone, per dettare ordini e concordare il “prezzo” che i commercianti avrebbero dovuto versare nelle casse del clan.
Napoli, videochiamate dal carcere del boss per imporre il “pizzo” ai commercianti: 2 arresti
A scoprire il retroscena è stata la Polizia di Stato che ha eseguito oggi due ordinanze di custodia cautelare in carcere: destinatari sono, come riporta Fanpage, oltre a ‘o Porsche, già detenuto in Sicilia, anche il presunto fiancheggiatore, Pasquale Mazzucchiello alias Maradona.
Ad entrare in azione sono stati gli uomini della Squadra Mobile e quelli del commissariato di Secondigliano, al termine di indagini nate dalla denuncia del gestore di una pescheria di San Pietro a Patierno, nella periferia Nord di Napoli, che sarebbe stato minacciato nel marzo 2023; altri commercianti sarebbero state raggiunte dalla “bussata” del clan con le stesse modalità . Nelle stesse ore la Polizia ha eseguito nel quartiere ulteriori perquisizioni che hanno portato al rinvenimento di munizioni, armi e droga.
Durante l’operazione la Polizia di Stato ha perquisito le abitazioni di diversi pregiudicati ritenuti fiancheggiatori del clan Esposito, alla ricerca di armi e droga. Un ventenne del posto, Raffaele Vittiglio, alias ‘o Ninno, è stato arrestato: nella sua abitazione sono stati trovati 97 grammi di hashish, 130 di marijuana, materiale per il confezionamento degli stupefacenti, un centinaio di cartucce di diverso calibro e due pistole replica prive del tappo rosso.