Napoli. Rabbia e dolore per Salvatore Caliano, 21enne morto mentre lavorava. Il ragazzo collaborava con il bar Tico di via Duomo ed eseguiva altri lavoretti sporadici per arrotondare. E proprio l’ultimo è risultato fatale.
Salvatore nell’orario di spacco era andato in palazzo vicino per pulire un lucernaio. Compenso: 35 euro. Il ragazzo è però precipitato dal quarto piano mentre puliva l’ascensore. A quanto pare una vetrata non ha retto. I condomini hanno allertato 118 e polizia. Per lui non c’è stato nulla da fare. I soccorritori sono arrivati dopo diversi minuti: per il 21enne due arresti cardiaci, poi il decesso. Salvatore sognava di fare il calciatore ed il papà , Gigi Caliano, ha indossato varie maglie di prestigiose società minori tra cui quelle del Giugliano, dell’Afragolese, Scafatese, Ferentino, Cavese, Savoia, Pomigliano, Ischia e Gladiator.
La vicenda ha scatenato tanta rabbia e sono diversi i commenti sui social: “Non si può morire così”, scrivono in tanti. “Tragedie come questa non si devono ripetere”, sentenzia Valeria De Lorenzo, deputato del Movimento 5 Stelle e componente della Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati a Roma. “Al sud come nel nord del paese – continua – queste tragedie devono essere evitate a ogni costo. Il tasso di mortalità è oggi paragonabile a quello di un secolo fa: fermiamo la precarietà che costringe i giovani ad accontentarsi di lavoretti in nero, senza alcuna forma di sicurezza. Il reddito di cittadinanza costituisce uno strumento di sostegno al reddito e allo stesso tempo una opportunità per imparare un mestiere, con le sue regole e le sue insidie. Di lavoro si deve vivere e non morire”.
Polemiche anche su presunti ritardi dell’ambulanza ma dopo poco è arrivata la risposta dei responsabili del 118. La richiesta di soccorso al 118 per Salvatore – il ragazzo di 21 anni morto in seguito a una rovinosa caduta dal quarto piano di un palazzo di Via Duomo, mentre puliva un lucernario – è giunta alla centrale operativa del 118 alle 13,44. Alle 13,46, meno di due minuti dopo, è terminata l’intervista telefonica ai richiedenti soccorso per capire la gravità della situazione e inviare l’ambulanza che è partita pochi secondi dopo. Ad accorrere la postazione San Gennaro. Alle 13,55 è accorsa anche quella degli Incurabili dirottata da via Marina da un ragazzo su uno scooter e poi giunta sul posto circa un minuto dopo, alle 13,55,55.
«Dalla fine dell’intervista all’arrivo sul posto – avverte il responsabile della centrale operativa del 118 Giuseppe Galano – sono passati circa 11 minuti. La postazione San Gennaro è stata fermata cvisto che era arrivata sul posto quella degli incurabili. Fanno fede le schede di centrale che nonb sono modificabili. Purtroppo i gravi traumi procurati da una caduta così rovinosa e da una tale altezza hanno lasciato poso scampo a questo sfortunato ragazzo. Se ci fosse stata qualche possibilità di salvarlo visti i rapidi tempi di intervento l’avremmo sfruttata. Dispiace per il giovane e per i suoi familiari a cui va il nostro pensiero e il sentimento di cordoglio».