Chiedono giustizia e verità i familiari di Claudio Volpe, il 34enne detenuto il 10 febbraio nel carcere di Poggioreale in circostanze ancora da chiarire. Com’è morto il ragazzo? Ha ricevuto tutte le cure necessarie? Perché non è stato trasportato subito in ospedale?
Domande che, per il momento, non hanno risposta. Claudio lamentava da giorni dolori e febbre alta ed era stato trattato terapeuticamente. Poi le sue condizioni sarebbero improvvisamente precipitate, fino al decesso nella cella del II Padiglione Milano. A quanto pare il personale medico della struttura penitenziaria non ha fatto in tempo a chiamare il 118. Da una prima ipotesi, il giovane sarebbe stato stroncato da un infarto.
Il 34enne era stato arrestato nel giugno del 2017 in seguito ad un blitz antidroga nel rione Traiano. Il garante dei detenuti della Regione Campania, Samuele Ciambriello, ha chiesto agli organi preposti a verificare se i defibrillatori nel carcere di Poggioreale e anche nel carcere di Secondigliano siano funzionanti. Il segretario provinciale OSAPP di Napoli, Luigi Castaldo, denuncia “una sconfitta del sistema. In questo caso di quella sanità che con pochi medici e infermieri dovrebbe gestire una cittadella penitenziaria di circa 2400 detenuti”.
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