Napoli, due poliziotti feriti durante gli scontri per il G7 Difesa. Il SAP: “Punire i responsabili”

Ancora un attacco alle Forze di Polizia che non può passare impunito. Il SAP a gran voce dice basta, così non si può andare avanti. Lo scorso sabato, 19 ottobre, verso le ore 18,00, due colleghi del IV Reparto Mobile e uno del Comm.to San Paolo, impegnati in servizi di Ordine Pubblico connessi al G7 Difesa tenutosi a Napoli, sono stati costretti a ricorrere alle cure del pronto soccorso per lesioni, fortunatamente non gravi, riportate durante gli scontri avvenuti in piazza Carità, allorquando le forze dell’ordine sono state costrette a fare barriera per proteggere la zona rossa dal tentativo di partecipanti al corteo anti “G7 – pro Palestina” di penetrarvi impunemente, senza tener conto delle conseguenze di pericolo connesse e la compromissione dell’immagine, a livello internazionale, del nostro Paese.

Napoli, due poliziotti feriti durante gli scontri per il G7 Difesa. Il SAP: “Punire i responsabili”

Il nostro plauso, sicuramente, va al personale di servizio che, con grande prontezza, ha fronteggiato egregiamente l’emergenza, nonostante sia stato anche oggetto di lanci di pietre ed altro; insomma, l’alta professionalità dei nostri colleghi ha impedito il tentativo di forzare il blocco da parte degli irruenti manifestanti.

Il SAP, quindi, esprime piena solidarietà e vicinanza a tutto il personale intervenuto e, in particolare, a quello che ha subito lesioni, alle loro famiglie e a quelle di tutti i poliziotti che ogni volta che vedono il proprio congiunto recarsi “in servizio”, specialmente per questo tipo di attività, non possono fare a meno di preoccuparsi vista la frequente evoluzione “facinorosa” di queste forme di protesta.

Manifestare è un diritto sacrosanto purché avvenga in maniera pacifica e senza armi quale espressione democratica di civile dissenso e non si può mai approfittare di tale condizione per compiere atti di violenza, chi oltrepassa il limite imposto dalle vigenti norme deve “sempre” subirne le conseguenze: non ci può essere impunità specialmente per i responsabili di lesioni ai tutori dell’ordine impegnati nel mantenimento della sicurezza pubblica.

Chi, in queste situazioni, danneggia il bene pubblico o privato, deve essere obbligato al risarcimento dei relativi danni materiali e morali. I c.d. professionisti del disordine, di qualunque natura, una volta individuati dovrebbero essere obbligati anche a un “percorso rieducativo” oltre quanto altro previsto dalle leggi. Il SAP, insomma, a gran voce invoca che i responsabili di quanto è accaduto siano adeguatamente puniti.

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