La Procura di Napoli ha chiesto il rinvio a giudizio per l’imprenditore Domenico Giustino, 58 anni, solo omonimo del capo degli industriali, accusato di favoreggiamento e false dichiarazioni rese al pubblico ministero. Secondo i giudici avrebbe aiutato Luca Materazzo, il giovane avvocato della Napoli bene accusato di aver ucciso con 40 coltellate il fratello Vittorio, nella sua latitanza, terminata due giorni fa in un bar di Siviglia.
Ad incastrare l’imprenditore ci sarebbero una serie di intercettazioni telefoniche. Il 14 giugno scorso Giustino era comparso davanti ai giudici e aveva negato di aver avuto legami con le sorelle di Luca Materazzo. Successivamente aveva anche negato di aver avuto contatti con i suoi avvocati difensori. Ma secondo i giudici avrebbe riferito a Roberta Materazzo, sorella di Luca, di averlo incontrato e di averlo trovato in buone condizioni.
Una ricostruzione molto dettagliata quella della Procura, che per ora viene fermamente respinta dall’interessato. La scorsa primavera la Squadra Mobile di Napoli, che conduce le indagini, aveva sequestrato dei computer dove era presente la traccia investigativa che porterà poi alla cattura di Luca Materazzo. Qualcuno aveva cercato lavoro tra la Spagna e l’Inghilterra. Da lì in poi le indagini hanno virato verso Siviglia.