Il consiglio comunale di Napoli ha approvato il bilancio previsionale 2024-2026 con una maggioranza schiacciante, registrando soltanto due voti contrari e un’astensione. Introdotto anche il salario minimo di 9 euro l’ora per le imprese aggiudicatarie degli appalti comunali.
Napoli, bilancio approvato: istituito il salario minimo di 9 euro all’ora negli appalti
Si tratta di un piano finanziario di oltre sette miliardi di euro, guidato dall’assessore Pierpaolo Baretta, il quale ha sottolineato l’impegno dell’amministrazione a evitare l’implementazione di nuove tasse per i residenti napoletani, mentre già a partire dal 2025 sarà previsto un aumento dell’imposta di soggiorno.
In linea con quanto già adottato in altri comuni della Campania, è stato introdotto un salario minimo di 9 euro per gli appaltatori comunali, i concessionari (compresi coloro che occupano spazi pubblici) e in tutte le situazioni in cui l’autorizzazione di Palazzo San Giacomo è necessaria per avviare attività commerciali.
Controlli affidati alla Polizia Municipale
Nell’emendamento si affida inoltre alla Polizia Municipale e ai responsabili dei singoli procedimenti il “controllo della regolarità contributiva dei rapporti di lavoro e l’accertamento del salario minimo“.
Contro il provvedimento si è scagliata l’opposizione: “Si tratta di un provvedimento demagogico e inutile”, affermano in una nota congiunta i gruppi consiliari di centrodestra Gruppo Maresca, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Nel comunicato i gruppi sottolineano che la dirigente comunale aveva già evidenziato che “la clausola sociale è già prevista dal codice degli appalti, analogamente il costo della manodopera va già considerato secondo i contratti collettivi di riferimento”.
Altre misure
Tra le priorità dell’amministrazione vi è l’allocazione di fondi per il restauro dei centri storici periferici e dei borghi sparsi nella città, oltre alla manutenzione ordinaria e straordinaria dei muri di contenimento lungo le strade gestite dal Comune.
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