Sarebbero stati almeno 12 i colpi di pistola esplosi questa notte nel corso della sparatoria che è costata la vita a Emanuele Tufano, il 15enne del Rione Sanità morto in corso Umberto. Feriti anche due giovanissimi di 14 e 17 anni.
Napoli, 15enne ucciso: esplosi almeno 12 colpi di pistola. C’è anche 14enne accoltellato
Secondo una prima ricostruzione ad opera della Polizia Scientifica, Emanuele si trovava a bordo di uno scooter con altri due ragazzi quando è rimasto coinvolto nello scontro a fuoco. I colpi sarebbero partiti in un “botta e risposta” tra due persone. Le ogive si sono conficcate nella carrozzeria delle automobili e nella vetrina di un negozio.
Da chiarire ancora l’eventuale collegamento con il ferimento di un 17enne che nella notte si è presentato all’ospedale Cto con ferite da colpi di arma da fuoco, insieme a un 14enne: i tre casi sarebbero collegati. Come riporta l’Ansa il 17enne è stato sottoposto a intervento chirurgico: l’ogiva è stata estratta e le condizioni del giovane sono buone.
L’altro, invece, il 14 anni, è stato accoltellato alla coscia e al gluteo. I sanitari del Cto hanno riscontrato la lesione di un’arteria ed è stato quindi sottoposto ad angiografia ed embolizzazione. I medici hanno bloccato la fonte di sanguinamento e anche le sue condizioni, al momento, risultano essere buone.
Il ricordo della docente di Emanuele
La notizia della morte di Emanuele Tufano intanto ha raggiunto amici e parenti. Sui social sono comparse anche le parole di una docente del 15enne ucciso nella notte. “Oggi è una brutta giornata. Oggi abbiamo perso un po’ tutti. Oggi sento ancora più forte il peso del lavoro che faccio. Lui era un mio alunno. Aveva una famiglia, aveva amici, aveva interessi ma soprattutto sogni, sogni spezzati in una notte di ottobre. Da quando ho saputo vedo solo i suoi occhi davanti a me, occhi timidi e belli. Oggi mi chiedo se avessi potuto fare di più, se la scuola avesse potuto fare di più”.