21 settembre 2024

Morgan e Bugo in Tribunale: chiesto un maxi risarcimento di 240 mila euro

Bugo si prende la sua rivincita mandando Morgan in tribunale.  La rocambolesca esibizione, che li ha visti protagonisti durante la scorsa edizione del Festival di Sanremo, non è ancora un lontano ricordo, soprattutto per Bugo che è tutt’ora vittima di derisioni. La sua immagine non smette di essere associata alla ormai celebre frase ’Dov’è Bugo?‘

Morgan e Bugo in Tribunale: chiesto un maxi risarcimento di 240 mila euro

Per non parlare della canzone, con cui i due si sono esibiti sul palco dell’Ariston, dal titolo ‘’Sincero’’, che è ormai ricordata più per la parodia scritta da Morgan a discapito del collega Bugo, che per la versione originale. La sequela delle di accuse che recitò il frontman dei Bluvertigo ancora oggi riecheggiano nelle orecchie dei telespettatori.

La vicenda è diventata ben presto un caso mediatico e non smette di essere ripresa dal popolo dei social, che si è sbizzarrito con memes e fotomontaggi che continuano a far divertire. Dall’Ariston alle sedi legali, dunque, adesso Morgan dovrà rispondere dell’accusa pubblica e, in caso di verdetto sfavorevole, sarà condannato a pagare una maxi multa.

“Si è tenuta oggi a Milano la prima udienza. Marco Castoldi (il nome all’anagrafe di Morgan) è stato chiamato in giudizio da parte di Bugo e degli altri autori del brano Sincero (Bonomo, Bertolotti, Edizioni Curci/Tetoyoshi) per due diverse contestazioni. La prima riguarda l’aver cambiato il testo di Sincero a Sanremo e quindi portato il progetto all’eliminazione dalla gara. Il secondo perché l’artista ha condiviso sui social il brano (nelle sue diverse versioni) e altri riferimenti agli altri ex sodali.

In totale, per danni patrimoniali e non, la richiesta pervenuta agli avvocati di Morgan è di 240 mila euro. Il giudice ha accolto le richieste degli avvocati dell’artista di redigere una memoria difensiva e quindi l’udienza è stata spostata al prossimo 10 giugno”, queste le notizie diffuse da Rolling Stone.

A cura di Annarita Parisi

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