“Per me potremmo firmare il Fondo Sviluppo e Coesione con la Campania domani mattina oppure dopo il 30 giugno. Non è un problema di data, è un problema di merito”. A dirlo è Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, nella sua tappa all’Unione Industriale di Napoli, rispondendo alla polemica con il governatore della Campania, Vincenzo De Luca.
Ministro Fitto a Napoli: “Fondi sviluppo e coesione? Il problema non è la data, ma il merito”
“Come è noto – ha detto Fitto – un accordo si firma se sono state risolte tutte le questioni. Nel frattempo mi piace sottolineare che noi abbiamo assegnato un miliardo e duecento milioni col decreto legge e coesione per il recupero di Bagnoli, questo è un fatto, dopo oltre 30 anni, che è merito del Governo, del Presidente del Consiglio Meloni in modo particolare che ha fortemente voluto questo intervento. Quindi mi sembra che le cose procedano in questo senso e affronteremo anche con le modalità previste dal decreto legge alcune soluzioni anche parziali, come è stato per questo tipo di intervento”.
Fitto rispondendo alla domanda se il Fsc venga rimandato ancora tra Governo e Campania dopo le tensioni verbali tra Meloni e De Luca, ha detto: “Mi risulta che ci sia stata un’offesa grave nei confronti del Presidente del Consiglio e una risposta che ha sottolineato la gravità di questa offesa, sono cose diverse”. Il ministro parla anche del rapporto migliore del Governo con il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, come dimostrato dall’ok ai fondi per Bagnoli: “Io non faccio paragoni nei rapporti del Governo con De Luca e Manfredi – ha spiegato – dico che il sindaco Manfredi ha sempre avuto un approccio per quanto mi riguarda istituzionale, e quindi stiamo lavorando molto bene”.
“Con tutti i presidenti di Regione ho avuto un rapporto proficuo e positivo, in un caso c’è un contenzioso non attivato da me, una serie di accuse e di polemiche alle quali io non ho mai replicato e continuo a non replicare, perché il mio approccio è esclusivamente istituzionale”, conclude Fitto.