Più di cento persone nei guai: per lo più avvocati dell’Agro Aversano e del giuglianese, ma anche tantissimi da Napoli, Santa Maria Capua Vetere e dal vesuviano. Tutti indagati per truffa in concorso e falso. Sono accuati di aver utilizzato valori bollati truccati per le pratiche forensi. La maxi inchiesta della Guardia di finanza riguarda, in particolare, il Tribunale di Napoli Nord.
Le marche da bollo false sarebbe state fabbricate in due laboratori clandestini, poi acquistate a prezzi stracciati e infine sarebbero finite sugli atti processuali. I cancellieri, convinti della loro autenticità, li avrebbero usati. Sono stati arrestati in flagranza di reato quattro falsari trovati in possesso di strumentazione e materiale idoneo alla produzione di valori di bollo contraffatti. Fermata anche una persona appartenente all’organizzazione, trovata in possesso di 249 banconote false da 50 euro. Tra i vari componenti del gruppo criminale, che operava sul territorio delle province di Napoli e Caserta, figurano sei avvocati del foro di Napoli e Avellino e cinque titolari di agenzie automobilistiche, che hanno utilizzato stabilmente valori di bollo taroccati.
Le 101 persone indagate da qui a un mese potrebbero diventare imputate a seguito dela richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla stessa Procura di Napoli Nord.L’Ordine degli avvocati di Napoli Nord, intanto fa sentire la propria voce. “La notizia dei colleghi indagati dalla Procura presso il Tribunale di Napoli Nord per l’utilizzo di marche false – afferma Gianfranco Mallardo, presidente del Consiglio dell’Ordine – ci induce a una ferma condanna per chi opera in modo criminale, ma senza mai dimenticare il principio della presunzione di innocenza, che va riconosciuto agli avvocati in questione, che sono indagati e neppure ancora imputati nel citato procedimento”.