20 settembre 2024

“Lorenzo vi deve parlare”, così gli imprenditori di Sant’Antimo venivano convocati dal figlio del boss

“Lorenzo vi deve parlare”, questa la frase con cui alcuni imprenditori di Sant’Antimo venivano condotti al cospetto del figlio del boss, per essere costretti a pagare un pizzo da 25 mila euro, o a vendere appartamenti al clan o a società gradite all’organizzazione criminale. E ancora “vi sparo, voi non sapete con chi avete a che fare”.

Frasi venute fuori dall’inchiesta condotta dai Carabinieri di Castello di Cisterna e che ha portato all’arresto di Lorenzo Puca, figlio del boss Pasqualino, detto ‘o minorenne, e di un imprenditore incensurato, anche lui di Sant’Antimo. Le vittime delle estorsioni sono imprenditori anch’essi, tra cui anche il proprietario di un terreno su cui è poi sorto un complesso edilizio preso di mira dal clan.

L’imprenditore arrestato con il figlio del boss era in affari con le vittime delle estorsioni, ma faceva anche da tramite per conto di Lorenzo Puca. Organizzava gli incontri presso il suo studio o suoi cantieri, dove poi venivano espletate le richieste estorsive. I fatti risalgono al periodo compreso tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018. Al Puca viene contestato, oltre al reato di estorsione, anche quello di violenza privata, in merito alla vendita di sei appartamenti ad una società ritenuta vicina al clan. Entrambi gli arrestati sono stati portati a Secondigliano.

 

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