Si chiamavano Alessandro Boccia e Riccardo Iervolino i due giovani di 27 anni tragicamente deceduti l’altra notte alla rotonda di Casavatore. Ancora da chiarire la dinamica che ha portato la loro auto, una Fiat 500, a schiantarsi prima contro lo spartitraffico e poi contro un muro di cemento.
Ottaviano in lutto per Alessandro e Riccardo: morti a 27 anni
Secondo una prima ricostruzione, le due vittime viaggiavano di ritorno da una serata a Napoli in compagnia di due ragazze. In via strada di Casoria, tra sabato e domenica, il conducente ha perso il controllo del veicolo, che si è ribaltato. I due ragazzi, che alloggiavano nei sedili anteriori, sarebbero morti sul colpo. Gravemente ferite invece le due giovani, rispettivamente di Ottaviano e San Giuseppe Vesuviano, che erano con loro. Una si trova a al Cardarelli in prognosi riservata e l’altra a Frattamaggiore in codice giallo.
Il messaggio del sindaco
A commentare la vicenda via social il sindaco di Ottaviano, Luca Capasso. «È una domenica tristissima per Ottaviano. Alessandro e Riccardo – scrive su Facebook – erano due studenti di appena 24 anni, due bravi ragazzi ai quali è stato sottratto il futuro da un destino assurdo. La comunità ottavianese è vicina alle loro famiglie. Da padre posso immaginare quanto può essere forte il dolore dei genitori in questo momento e so che ogni parola è superflua. Nel silenzio e nella preghiera comunichiamo loro tutto il nostro affetto e la nostra vicinanza. Preghiamo, inoltre, per i feriti ricoverati in ospedale. Il giorno dei funerali, a Ottaviano sarà proclamato il lutto cittadino».
Due vite spezzate
Alessandro Boccia e Riccardo Iervolino erano molto conosciuti a Ottaviano. Entrambi sportivi, condividevano la passione per la boxe. Entrambi stavano erano avviati a seguire le orme dei padri. Alessandro studiava all’università, per conseguire la laurea in Veterinaria. Il padre, infatti, Alfredo Boccia, è un conosciuto e apprezzato veterinario dell’Asl. Seguiva le orme del padre anche Riccardo, figlio di un imprenditore nel settore tessile. Riccardo aveva conseguito il diploma dell’istituto Alberghiero. Ma ora lavorava nell’azienda di San Giuseppe Vesuviano di suo padre.