20 settembre 2024

In Ucraina per combattere al fianco dei filo-russi: italiano ucciso da bomba a mano

Si chiamava Edy Ongaro ed รจ morto a 46 anni nella guerra in Ucraina. Il miliziano italiano, originario di Portogruaro (Venezia), era partito nel Donbass per unirsi alle truppe separatiste filo-russe che rivendicano l’indipendenza della regione da Kiev.

Miliziano italiano filo-Putin morto nel Donbass: aveva 46 anni

A darne conferma ย รจ il Collettivo Stella Rossa – Nordest attraverso un post su Facebook: โ€œSi trovava in trincea con altri soldati quando รจ caduta una bomba a mano lanciata dal nemico. Edy si รจ gettato sull’ordigno facendo una barriera con il suo corpo. Si รจ immolato eroicamente per salvare la vita ai suoi compagni”. ย Il post prosegue:ย โ€œEdy era un compagno puro e coraggioso ma fragile ed in Italia aveva commesso degli errori. In Donbass ha trovato il suo riscatto, dedicando tutta la sua vita alla difesa dei deboli e alla lotta contro gli oppressori”.

Prima di partire alla volta del Donbass, Edy Ongaro aveva una vita complicata: era disoccupato e aveva precedenti giudiziari per l’aggressione a un barista consumata nel 2015 in provincia di Venezia. Il decesso del miliziano รจ confermato anche daย Massimo Pin, amico del 46enne, in contatto con esponenti della “carovana antifascista” che si trova nell’Oblast orientale.ย “I compagni in Donbass sono stati informati della morte di Edy da ufficiali della milizia popolare di cui faceva parte. Prima di comunicarlo abbiano informato il padre e il fratello”.

Nome di battaglia: Bozambo

Il suo nome di battaglia era Bozambo. Da sette anni era nel Donbass per combattere al fianco delle milizie filo-russe. Secondo quanto si apprende, Edy Ongaro militava nella brigata Prizrak: credeva nella trasformazione della regione separatista filo-russa in un nuovo Stato comunista. Su Facebook si รจ auto-soprannominato “El Buitre”. A convincerlo a unirsi alla lotta con i separatisti filorussi delle repubbliche di Donetsk e Luhansk, secondo il suo racconto, sarebbe stato il ricordo delle violenze subite dai suoi familiari duranti il fascismo.

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