Anche il Comune di Marano aderisce oggi alla Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. Un manifesto in città con la scritta “Nemmeno con un fiore…”, per ricordare le migliaia di donne che purtroppo ogni giorno vivono il dramma della violenza fisica e psicologica.
“Il progresso di una società si manifesta col rispetto per la dignità umana -commenta il Sindaco Angelo Liccardo- Diamo un nome alle cose, senza paura di gridarle, perché soltanto riconoscendole le possiamo combattere: la violenza contro le donne è sintomo di un basso grado di civiltà della nostra società. La politica è la prima realtà chiamata ad arginare questo male diffuso, con leggi efficaci, ma serve una lotta attenta, perché la violenza di genere non è questione di ordine pubblico, ma una crepa profonda nella società. Pur arginandolo, le leggi non sono comunque medicine che curano il male. Bisogna parlarne, sensibilizzando le giovani generazioni per un vero cambio culturale, e il primo cambiamento deve partire dall’uomo: la donna non è un oggetto di tutela, ma un soggetto con diritti”.
L’Assessorato alle Pari Opportunità ha programmato per il prossimo 6 dicembre 2014 nella Sala Cavallo di Piazza Municipio, una serie di incontri che vedranno la partecipazione di numerosi esperti e testimonianze di donne che hanno subito violenza e che hanno coraggiosamente denunciato, affrontando la problematica.
“Politiche contro la violenza e sensibilizzazione ad un cambio culturale, trovano terreno fertile e risposte al dolore se si ha il coraggio di denunciare i propri aguzzini -commenta l’Assessore alle Pari Opportunità Teresa Giaccio- I dati ci raccontano che 93 donne su 100 non denunciano le violenze domestiche per paura di ritorsioni. Le donne devono trovare il coraggio di denunciare, credendo di più nelle persone che si hanno accanto, nelle Istituzioni, nelle forze dell’ordine, nella difesa dei propri diritti. Denunciate chi vi fa del male. Il 25 novembre deve servire alla società per riflettere, con la consapevolezza che il livello di civiltà che ci manca può essere raggiunto, ma una volta acquisito non è garantito per sempre: va coltivato e curato continuamente”.