20 settembre 2024

“Giugliano una storia lunga 1000 anni, dagli AngiĆ² al 1806”

La Proloco CittĆ  di Giugliano, nell’ambito delle sue attivitĆ  di recupero e ricostruzione storica della memoria della cittĆ ,Ā MartedƬ 25 febbraioĀ 2014, alle ore 18,30, nellaĀ Cappella della Madonna della PaceĀ (Santuario dell’Annunziata) presenterĆ  il volumeĀ “Giugliano una storia lunga 1000 anni, dagli AngiĆ² al 1806”.Ā IntrodurrĆ  il profĀ Tobia Iodice, vice presidente della Proloco diĀ  Giugliano.
Parteciperanno il prof.Ā Mauro GiancasproĀ ,Ā Direttore della Biblioteca Nazionale di Napoli e Commissario Straordinario alla Biblioteca deiĀ Gerolomini, ed il dott.Ā Antonio Iannone, autore del libro.
I lavori saranno moderati dal prof.Ā Giovanni BottoneĀ e presieduti daĀ Mons. Angelo Spinillo, Vescovo di Aversa.

L’opera, edita dalla proloco CittĆ  diĀ  Giugliano, ĆØ la raccolta di dati, documenti e notizie che hanno arricchito la rivisitazione delle opere diĀ Fabio Sebastiano Santoro e Agostino Basile, edite, rispettivamente, nel 1715 e nel 1800.Ā 

Un lavoro d ricerca durato tre anni che ricostruisce la storia del casale sin dalla sua infeudazione sino alla abolizione della feudalitĆ  decretata dai francesi nel 18.Ā La testimonianza storica di una comunitĆ  che si ĆØ espressa nel tempo con la edificazione di mirabili fabbriche religiose e con la partecipazione attiva a momenti storici come il salvataggio di Alfonso IĀ°, futuro Imperatore del Regno delle due Sicilie, e la rivolta antispagnola successiva a quella di Masaniello.

Rilevante ĆØ la ricostruzione della crescita demografica nel tempo, della storia delle famiglie che hanno posseduto Giugliano, della presenza degli ordini religiosi, delle attivitĆ  economiche presenti sul territorio.

 

L’obiettivo di ricostruire il passato della nostra cittĆ , vilipesa dalla camorra e delle ecomafie, ĆØ stato finalizzato a costituire la base di un rilancio civile e politico narrando alle giovani generazioni che le vie dove camminano e le fabbriche che vedono stanno a testimoniare che Giugliano non ĆØ “la terra dei fuochi” ma una civile cittĆ  che deve riprendere nelle sue mani il proprio futuro.

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