Sono giorni convulsi per la politica giuglianese. Dopo la notizia dell’inchiesta relativa all’appalto rifiuti che coinvolge il sindaco Nicola Pirozzi, l’ex primo cittadino Antonio Poziello e oltre 40 soggetti tra dipendenti della Teknoservice, politici e funzionari. Ora si attende l’interrogatorio preventivo fissato per novembre (così come previsto dalle recente riforma Nordio). In quella occasione il gip deciderà se dare seguito alla richiesta di arresti domiciliari oppure no. Queste settimane saranno fondamentali soprattutto per Pirozzi. Il sindaco è combattuto se lasciare il timone, dunque dimettersi, oppure no.
Giugliano, inchiesta Teknoservice: Pirozzi e Poziello a rischio domiciliari. Interrogatorio a novembre
L’inchiesta ha portato a galla un sistema di mazzette e favori, di assunzioni pilotate e soldi utili a oliare il sistema che andava avanti già dall’amministrazione Poziello. Tutto per favorire la Teknoservice, la società che si occupa per il Comune di Giugliano della raccolta rifiuti, e consentire che si riaggiudicasse l’appalto. In cambio la ditta avrebbe elargito danaro, orologi e assunzioni. E così con 300mila euro, che sarebbero stati dati dalla società al Provveditore alle opere pubbliche e all’ex sindaco Poziello, si sarebbero assicurati la gara garantendo anche il sostegno elettorale all’ex fascia tricolore nel 2020.
Diverso il discorso per Pirozzi che invece non avrebbe adempiuto ai doveri d’ufficio e in cambio non avrebbe preteso danaro o altri valori ma avrebbe fatto raccomandazioni ai fini di due assunzioni nella società. Dell’attuale amministrazione, però, risulta indagato anche l’ex assessore all’Ambiente, oggi consigliere comunale a Napoli, Luigi Grimaldi, che avrebbe intascato dalla ditta 60mila euro e un orologio dal valore di 6mila euro tramite l’imprenditore Luigi Vitiello.
Nell’amministrazione, in totale per le varie inchieste, risultano indagati in sei, tra sindaco ed esponenti dell’assise. L’indagine però è molto più vasta e si divide in due filoni, uno che riguarda appunto Giugliano e un altro Marano. Qui indagati risultano l’ex sindaco Rodolfo Visconti, l’ex assessore Paolo D’Alterio nonché alcuni funzionari dell’ente.