Le conversazioni frenetiche e gli incontri hanno inizio a febbraio del 2020, dopo la sfiducia ad Antonio Poziello. È da quel momento, da quando Poziello non è più il sindaco di Giugliano, che le interlocuzioni con la Teknoservice si fanno fitte, costanti. Gli investigatori hanno documentato, intercettato, pedinato gli indagati per mesi e mesi tra autogrill, bar e lidi di lusso dove avvenivano gli incontri.
Giugliano, inchiesta Teknoservice: tranche da 100mila euro e liste di nomi
Lo scopo, per quel che riguarda l’ex primo cittadino, da ieri non più consigliere comunale perché ha rassegnato le dimissioni, era quello di assicurare l’aggiudicazione dell’appalto alla Teknoservice. Poziello avrebbe anche chiesto il sostegno alle elezioni del 2020. In cambio, in qualità di ex primo cittadino, avrebbe fornito alla ditta delle indicazioni utili per vincere la gara. Gli investigatori hanno ricostruito lo scambio di soldi. La prima tranche c’è a giugno 2020 ed è di 100mila euro. Dalla sede della Teknoservice i soldi vengono poi portati a Poziello. Di questi una parte sarebbe stata trattenuta e la restante nei giorni successivi recapitata al provveditore. Dopo le vacanze vengono avanzate altre richieste di soldi. Arriva poi il momento delle elezioni.
Il rapporto della Teknoservice con la nuova amministrazione
E quando Poziello perde la competizione, la società avvia il rapporto di interlocuzione con il sindaco, Nicola Pirozzi. Qui il filone investigativo riguarda solo le assunzioni. Non c’è scambio di danaro. Gli inquirenti hanno ricostruito incontri in bar, ristoranti, telefonate in cui si appura dell’esistenza di una lista di nomi da assumere fornita dall’attuale maggioranza. Lista che si aggiunge a quella di Poziello che avrebbe assicurato ad alcuni dipendenti l’assunzione dei figli sempre nella Teknoservice. A pretendere soldi invece pare essere stato un membro della giunta Pirozzi, l’Assessore Grimaldi, oggi consigliere comunale a Napoli. La fa secondo le indagini per il tramite del fratello della consigliera Vitiello. Nel suo studio infatti saranno sequestrati 60.000 e un orologio di valore destinati all’Assessore.
Il collegio difensivo è composto, tra gli altri, dagli avvocati Michele Giametta, Marco Sepe, Luigi Poziello, Domenico Russo, Silvio Auriemma.