FALSI E PERICOLI. Il dato piĂą allarmante, però, è un altro: nella stragrande maggioranza dei casi non si tratta di stecche “sfilate” alle grandi aziende del tabacco, bensì di copie. Dopo giocattoli, T-shirt ed elettronica, è questa l’ultima frontiera del falso made in China, con la quale Guardia di finanza e Agenzia delle dogane devono fare sempre piĂą spesso i conti. Il danno è in primo luogo sanitario: i prodotti in arrivo dal Far East, infatti, non rispondono ad alcun canone qualitativo o sanitario, anche se nessun consumatore potrĂ dire di non essere stato avvisato: gli avvertimenti di rito sulla nocivitĂ del fumo, così come i bollini dei Monopoli, compaiono puntualmente su ogni pacchetto. Imitazioni perfette, come da tradizione cinese.