Folla e commozione ai funerali di Franco Di Mare alla Chiesa degli Artisti

Si sono svolti oggi alle 14 a Roma, in Piazza del Popolo i funerali di Franco Di Mare. Il noto giornalista Rai, deceduto lo scorso 17 maggio a 68 anni, aveva reso pubblica la sua battaglia contro un mesotelioma. Si tratta di un tipo di cancro spesso collegato all’esposizione all’amianto, che Di Mare aveva attribuito alle sue numerose missioni nei teatri di guerra, in particolare nei Balcani.

Le esequie si sono tenute nella basilica di Santa Maria in Montesanto, comunemente chiamata la chiesa degli Artisti. Qui hanno ricevuto l’ultimo saluto diversi volti noti: da Maurizio Costanzo a Fabrizio Frizzi, da Gigi Proietti a Monica Vitti.

Molti cittadini e colleghi del giornalismo hanno reso omaggio a Di Mare, portando gigli bianchi e gialli e partecipando alla cerimonia.

L’addio al giornalista Franco Di Mare a Roma

Franco Di Mare è stato ricordato come un cronista di guerra umano e penetrante, che ha saputo trovare e trasmettere l’umanità anche nelle situazioni più atroci.

«Un uomo capace di andare controcorrente, ironico: ha scherzato anche negli ultimi momenti della malattia sdrammatizzando e cercando di non pesare sugli altri. Non si poneva limiti e non voleva che neanche gli altri se li ponessero. I giornalisti gli sono riconoscenti, ha fatto scuola. Vedeva, osservava, capiva e lo trasferiva. Franco ci ha raccontato le guerre degli ultimi 30 anni con grande umanità: da grande cronista era attratto dal mistero dell’uomo e riusciva, anche nelle atrocità rimaste nei suoi occhi e nel suo cuore, a trovare l’umanità. Sempre elegante, generoso, affettuoso, protettivo. Nella malattia ha dato coraggio lui agli altri. Mi raccontò che aveva frequentato la sua parrocchia in un quartiere popolare di Napoli, aveva fatto il chierichetto. Nel giubbotto antiproiettile custodiva un’immagine della madonna di Fatima, diceva che si sentiva ad protetto» ha ricordato il parroco durante l’omelia.

Il momento più toccante della cerimonia è stato il saluto finale di sua figlia Stella, adottata durante la guerra di Sarajevo, e della moglie Giulia Berdini, con cui si era sposato soltanto due giorni prima della sua morte. Entrambe hanno espresso un profondo amore e ammirazione per la sua vita e il suo insegnamento, sottolineando come Di Mare avesse sempre spinto gli altri a superare i propri limiti.

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