20 settembre 2024

Da Scampia e Secondigliano al Nord per compiere rapine: sette arresti. Tutti i nomi

Da Scampia a Secondigliano al Nord per commettere rapine. Sono sette le persone finite in cella al termine di un’operazione messa a segno dalla squadra mobile di Bologna. Il bottino dei colpi realizzati dalla banda di rapinatori partenopei supera i 300mila euro. Tre le banche finite nel mirino della gang.

Rapinatori in trasferta da Scampia a Secondigliano al Nord: arrestati in sette

Gli indagati sono tutti di Scampia e Secondigliano, età fra i 34 e i 67 anni. Decisivi ai fini della loro individuazione i filmati di videosorveglianza e le intercettazioni. Due sono padre e figlio e abitano a Parma. A finire in manette Gennaro Ambrosio di 57 anni; Giovanni Catone di 34; Pasquale Mancini di 61; Luigi Rusciano di 36; Michele Mocerino di 74; il figlio, Raffaele Mocerino di 47 e Biagio Reca, 66enne.

I ruoli e il modus operandi

A fare da basisti padre e figlio residenti in Emilia. I due erano incaricati di individuare gli obiettivi e dare appoggio logistico ai complici che, al momento opportuno, partivano da Napoli per compiere le rapine. Quelle attribuite, a vario titolo, ai componenti della banda sono tre: al Banco Desio di via della Ferriera a Bologna (maggio 2019, bottino 66mila euro), alla Banca di Piacenza di Cadeo, nel Piacentino (giugno 2019, bottino 90mila euro) e al Montepaschi di Padova (settembre 2019, bottino 160mila euro).

La banda aveva definiti bene i ruoli dei singoli componenti. Il modus operandi era collaudato e si basava su una precisa ripartizione dei compiti. Due dei componenti della banda, incensurati, avevano la funzione di ‘apriporta’ e si presentavano a volto scoperto nelle banche. Una volta all’interno, l’apriporta minacciava verbalmente i cassieri per fare entrare i complici, mascherati ma senza armi in vista. Non hanno mai usato violenza ma in tutti i ‘colpi’ hanno tenuto a lungo in ostaggio impiegati e clienti: 13 persone nell’episodio di Bologna, una decina a Piacenza, 17 a Padova. Per non lasciare impronte, si cospargevano i polpastrelli di colla. Alcuni degli indagati erano stati gia’ arrestati lo scorso novembre dai Carabinieri per un ‘colpo’ dalle modalita’ analoghe compiuto in una banca di Comacchio (Ferrara).

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