22 settembre 2024

Covid, “60 giorni di lockdown per evitare seconda ondata”: la proposta dei ricercatori spagnoli

Per evitare un’altra ondata di coronavirus, con l’arrivo dell’autunno, bisognerebbe applicare un lockdown precoce, di circa sessanta giorni. Lo dice uno studio spagnolo, condotto da Leonardo López e Xavier Rodó del Barcelona Insitute for Global Health.

La ricerca è stata pubblicata più di un mese fa su una rivista scientifica Nature Human Behaviour. I ricercatori hanno esplorato diversi scenari post-confinamento utilizzando un modello che tenga conto della diffusione dell’infezione e incorpora anche gli effetti dovuti alla potenziale perdita dell’immunità acquisita con il passare del tempo. “I risultati suggeriscono che i blocchi dovrebbero rimanere in atto per almeno 60 giorni per prevenire la crescita epidemica”, hanno fatto sapere gli scienziati spagnoli.

Gli esperti hanno ribadito l’importanza del distanziamento sociale, dell’uso di dispositivi di protezione individuale e dell’igiene personale, che hanno “effetti significativi” nel contenimento dell’infezione.

Seconda ondata in autunno

In Italia, gli esperti si dividono sul rischio di una seconda ondata in autunno.  “Guardando i numeri dei Paesi vicino a noi, viene da pensare che avremo problemi con il coronavirus non a ottobre-novembre, come si era ipotizzato, ma già alla fine di agosto”, ha dichiarato di recente il professor Andrea Crisanti, ordinario di microbiologia all’Università di Padova, in un’intervista al Messaggero.

L’infettivologo Massimo Galli, direttore del reparto di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, non ha dubbi: “Il Coronavirus non si è indebolito per niente”. E pensa che sia importante non abbassare la guardia in particolare in vista dell’autunno: “Non so cosa potrebbe capitare, ma dobbiamo essere preparati a qualunque evenienza”. Ottimista, invece, il primario del San Raffaele di Milano, Alberto Zangrillo che qualche settimana fa aveva dichiarato: “Tutti attendono l’arrivo della seconda ondata, io credo invece che il virus si possa fermare qua. Non l’ho mai negato che il virus circoli ancora. Tutti i virus circolano, a maggior ragione questo. In questo momento in Italia ha esaurito la sua forza letale, perché sta facendo quello che fanno tutti i virus, cioè adattarsi al suo ospite”.

I casi nel mondo

I casi di coronavirus a livello globale hanno superato quota 284.000 per il secondo giorno consecutivo: è quanto emerge dai conteggi dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms).

Secondo i dati pubblicati sul sito dell’Oms, ieri vi sono stati nel mondo 284.083 contagi, ovvero solo 113 in meno rispetto alla giornata di venerdì, che registrato visto il record assoluto di 284.196 casi. Sempre ieri, l’Oms ha rilevato 6.270 decessi a livello mondiale rispetto ai 9.753 di venerdì, che avevano segnato il livello più alto dal tre maggio scorso.

 

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