20 settembre 2024

Coronavirus, in Lombardia riprendono sport individuali all’aperto: ecco la lista delle attività

Riprende lo sport in Lombardia. Nuova ordinanza regionale del governatore Fontana che autorizza le attività sportive individuali all’aperto. Golf, tiro con l’arco, tiro a segno, atletica, escursionismo, arrampicata sportiva, ciclismo, mountain-bike. Sono queste alcune delle attività incluse nella nuova ordinanza che è valida da oggi 8 maggio fino al 17 maggio. Tra le attività possibili anche equitazione, vela, canoa, attività sportive acquatiche individuali, canottaggio, tennis e corsa, automobilismo, motociclismo e go-kart.

Lombardia: riprende lo sport

Le attività possono essere consentite nell’ambito dei rispettivi impianti, centri e siti sportivi, rispettando tutte le misure sanitarie già in vigore. I gestori che rendono accessibili le aree adibite alla pratica sportiva all’aria aperta non potranno aprire luoghi al chiuso o di assembramento come, palestre, spazi di socializzazione, bar e ristoranti, docce e spogliatoi. I gestori, oltre garantire la corretta e costante sanificazione e igienizzazione degli ambienti al chiuso e dei servizi igienici, dovranno anche assicurare il contingentamento degli ingressi, l’organizzazione di percorsi idonei e l’adozione di tutte le misure utili per assicurare il distanziamento sociale e il divieto di assembramento come ad esempio le prenotazioni online o telefonica degli spazi, turnazioni, gestione degli accessi al sito sportivo e dei percorsi degli utenti.

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“Dopo quasi tre mesi – ha commentato l’assessore regionale allo Sport e Giovani Martina Cambiaghi – è un importante passo in avanti verso la normalità. È un ottimo messaggio per tutto lo sport lombardo che, in questo difficile periodo, ha saputo essere da esempio per attività di volontariato e azioni a favore di tutta la popolazione. Questo non significa che l’emergenza sia finita, per cui rivolgo un appello a tutti gli sportivi ad essere prudenti e a rispettare le regole. Siano responsabili utilizzando i dispositivi di protezione individuale – ha concluso Cambiaghi – e quanto previsto dall’ordinanza”.

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