20 settembre 2024

Conegliano. Costringe figlia 13enne a masturbarsi e la filma, il video lo invia a un pedofilo: nei guai mamma orco

La figlia era costretta a masturbarsi mentre lei con una telecamera filmava la scena hot e inviava poi i video a un pedofilo. E’ il dramma di una ragazzina 13enne (all’epoca dei fatti) di Conegliano, in provincia di Treviso. I fatti sono stati scoperti e denunciati con ritardo dal padre.

L’agghiacciante storia risale al 2012: la vittima, oggi 20enne, ha fatto un lungo percorso di riabilitazione presso le strutture che l’hanno presa in affido, ai suoi è stata tolta la potestà genitoriale. Ora l’uomo è stato ascoltato in aula nel processo a carico della donna imputata per produzione e diffusione di materiale pedopornografico.

La notizia è raccontata dalla Tribuna di Treviso, che entra nei dettagli della storia. L’uomo a settembre 2012 trova sul pc due video pornografici della moglie. Uno girato durante la vacanza della donna con la figlia in Croazia poche settimane prima. Nell’altro la compagna viene ripresa durante una scena di sesso orale con un altro uomo. Il materiale pornografico è stato poi inviato a un uomo di Napoli nel cui computer la polizia postale ha trovato decine di foto e video pedopornografici. Sarebbe stata la madre stessa a inviare i video via chat.

L’uomo non decide però all’epoca di denunciare ma ne parla solo con la suocera. Non vengono coinvolti nemmeno i servizi sociali del comune di Conegliano che già seguivano la ragazza per alcuni problemi comportamentali, aumentati proprio nel mese di settembre 2012. Solo a giugno del 2013 il papà decide di vuotare il sacco chiedendo aiuto all’assessore al sociale. “Si è presentato con un tablet – racconta alla Tribuna di Treviso – e mi ha fatto vedere i video, sono rimasto sconvolto sia per il contenuto sia per la superficialità con cui mi ha mostrato due video hard con moglie e figlia”.

È stato l’assessore a convincere il padre a  presentare denuncia. Subito sono scattate le indagini: alla coppia è stata tolta la potestà genitoriale, l’uomo a cui erano stati mandati i video è stato individuato. E per la ragazza, ora ventenne, è partito un lungo percorso di recupero attraverso comunità e famiglia che l’hanno presa in affidamento.

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