Riduzione di pena per il boss Ciccio Mallardo, considerato uno dei capi indiscussi dell’Alleanza di Secondigliano. La Terza Sezione della Corte d’Appello di Napoli, in modifica alla sentenza emessa in primo grado dal Gip Vincenzo Alabiso, ha ridotto la pena per associazione a delinquere di stampo camorristico da quattro a tre anni di reclusione per il periodo 2000 – 2015.
La tesi sostenuta dal collegio difensivo composto dagli Avvocati Paolo Trofino e Gianpaolo Schettino (con la collaborazione dell’Avv. Marco Sepe) di porre in continuazione le eventuali condotte illecite del boss giuglianese con le precedenti sentenze, ha permesso, anche in caso di condanna, di ottenere una ulteriore mitigazione della pena. Francesco ‘e Carlantonio è detenuto da circa due anni. L’anno prossimo dovrebbe scontare la sua pena e tornare in libertà.
Il “padrino” ha scontato complessivamente ben 34 anni di carcere per diversi reati. A marzo 2014 i giudici del Tribunale di sorveglianza accolgono la richiesta presentata dal suo legale Giampaolo Schettino, disponendo per lui la detenzione ai domiciliari in una località fuori Napoli. Mallardo fu sottoposto dal novembre 2012 alla misura di sicurezza della casa di lavoro in una struttura a L’Aquila, dopo aver scontato i 9 anni nel penitenziario di Opera in regime di carcere duro.
Nel 2015 è stato arrestato di nuovo con l’accusa di continuare a gestire gli affari del clan dalla casa circondariale, impartendo ordini e direttive. Condannato con formula di rito abbreviato a 4 anni, ora può beneficiare di uno sconto di pena.
Evasioni e arresti, la storia da film di Ciccio e’ Carlantonio