Napoli. Le coste campane continuano a subire la minaccia della mancata depurazione: suĀ trentuno punti monitoratiĀ daĀ Goletta VerdeĀ ben venti presentavano cariche batteriche elevate, anche piĆ¹ del doppio dei limiti imposti dalla normativa. Nel mirino ci sono sempre canali, foci di fiumi e torrenti che continuano a riversare in mare scarichi non adeguatamente depurati.
Una situazione ben nota che in alcuni casi raggiunge record assoluti: alcuni dei punti monitorati da Legambiente risultano ormai inquinati per ilĀ settimo anno consecutivo: la foce del torrente Savone a Mondragone; la foce del Regi Lagni, lo sbocco del canale di Licola, la foce Lagno vesuviano, la foce del fiume Irno e del fiume Sarno. Una situazione non piĆ¹ tollerabile che rischia di compromettere una delle maggiori risorse di questa regione. Per questo Legambiente chiede che la carenza depurativa e la gestione del servizio idrico in generale diventi davvero una delle prioritĆ nellāagenda politica della Giunta Regionale e del nascente Ente Idrico Campano.
l monitoraggio di Goletta Verde prende in considerazione il campionamento di punti critici che vengono principalmente scelti in base a un āmaggior rischioā presunto di inquinamento. Per questo vengono prese in esame le foci dei fiumi, torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che spesso troviamo sulle nostre spiagge: queste situazioni sono i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta allāinsufficiente depurazione dei reflui urbani che attraverso i corsi dāacqua arrivano in mare.
Quello diĀ Goletta VerdeĀ ĆØ un monitoraggio puntuale cheĀ non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, nĆ© pretende di assegnare patenti di balneabilitĆ , ma restituisce comunqueĀ unāistantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni.
(Fonte: Legambiente)