Aversa, taglia la strada al bus e poi rompe il finestrino: autista ferito agli occhi dalle schegge

Taglia la strada ad un bus dell’Air Campania, poi quando il conducente gli segnala la manovra pericolosa accedendo i lampeggianti, ferma l’auto e spacca i finestrini del mezzo pubblico. Le schegge feriscono all’occhio l’autista che è costretto a recarsi in ospedale per ricorrere alle cure mediche. L’aggressione è avvenuta ieri sera, intorno alle 20, all’altezza del McDonald’s di Aversa.

Aversa, taglia la strada al bus e poi rompe il finestrino: autista ferito agli occhi dalle schegge

La vittima è un dipendente dell’Air Campania, l’azienda di trasporti regionale, che stava percorrendo la tratta Teverola-Aversa-Napoli. A denunciare l’episodio è Marco Sansone, del Coordinamento Regionale sindacato USB Lavoro Privato.

“L’autobus di linea – racconta Sansone – viaggiava in direzione di Aversa, quando, improvvisamente, una vettura privata gli tagliava la strada, obbligandolo, per evitare l’impatto, ad effettuare una brusca frenata. L’autista, dopo aver evitato il peggio, lampeggiava la vettura pirata per segnalare il rischio d’impatto provocato. A quel punto, evidentemente infastidito dalla segnalazione, l’autista dell’auto arrestava la corsa, scendeva dalla vettura e si avvicinava minacciosamente all’autobus”.

In passato la vittima aveva già subìto un’aggressione simile. Quando ha capito che le cose stavano per mettersi male per lui, ha chiuso il finestrino lato guida per evitare di essere eventualmente colpito in volto. “Alla visione di questo gesto, il conducente dell’auto pensava bene di tornare verso la sua vettura, prendere un corpo contundente, molto simile ad un girabacchino, andare vicino al finestrino lato guida dell’autobus, ormai chiuso, e colpirlo, provocandone la frantumazione ed il ferimento, per fortuna lieve, del conducente del bus, il quale riportava problemi ad un occhio colpito da qualche piccola scheggia di vetro, per poi darsi alla fuga. Il conducente del bus riusciva comunque a registrare il numero di targa della vettura con alla guida l’aggressore, dopodiché, anche se molto provato, chiamava l’ambulanza e si faceva refertare, riservandosi di effettuare formale denuncia agli organi competenti”

“Siamo veramente stanchi di continuare a denunciare aggressioni al personale front line del servizio pubblico – afferma Marco Sansone  – senza che questo fenomeno regredisca. Riteniamo che sia doveroso implementare i presidi territoriali ed i controlli da parte delle Istituzioni, ma anche le aziende devono fare la loro parte prima che ci scappi il morto”.

 

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