20 settembre 2024

Attacco a don Patriciello, scontro Meloni-De Luca: “Segnale spaventoso”

“Pippo Baudo dell’area nord di Napoli. Così, deridendolo, il presidente della Regione Campania definisce Don Maurizio Patriciello, un prete, un uomo che cerca di combattere la camorra e dare risposte alle famiglie perbene dove quelli come De Luca non sono riusciti a farlo, o non hanno voluto farlo”. Lo scrive sui social la premier Giorgia Meloni, commentando le dichiarazioni del governatore Vincenzo De Luca, che ieri ha ironizzato sui vip “scelti dalla Meloni per promuovere il premierato”, tra cui il sacerdote.

Attacco a don Patriciello, scontro Meloni-De Luca: “Segnale spaventoso”

Padre Maurizio vive sotto scorta perché è diventato un obiettivo dei camorristi che non gradiscono la sua tenacia nell’allontanare i giovani dalla droga e dalla criminalità – aggiunge la presidente del Consiglio nel suo post su Facebook -. Invece di aiutare Padre Maurizio, fargli sentire il sostegno delle istituzioni, De Luca lo deride, e così facendo dà un segnale spaventoso. Voglio dire a Padre Maurizio che lo Stato c’è, al suo fianco. Che non è solo. E che gli uomini e le donne che non hanno scambiato le istituzioni per il palcoscenico di un cabaret, ma svolgono il loro compito con disciplina e onore, conoscono e riconoscono il valore dei suoi sacrifici”.

Non tarda ad arrivare la risposta del governatore campano al Presidente del Consiglio, intervenuta in difesa del sacerdote di Caivano, “reo” di aver partecipato – su invito della Meloni – al convegno sul premierato, insieme ad altri volti noti del mondo dello spettacolo. De Luca, quindi, attacca: “Apprendo con animo turbato e contrito che l’on. Meloni ha trovato “spaventosa” una mia battuta relativa alla sua performance sul premierato, e al carattere propagandistico che l’ha caratterizzata. Sono grato e commosso per l’attenzione”, si legge nel post che anche il Presidente della Regione Campania ha postato sui social: “Ma sono spaventato del suo spavento. Mi aspetterei che il Presidente del Consiglio, oltre che delle fanfaluche, si preoccupasse di sbloccare i nostri fondi di sviluppo e coesione bloccati da un anno, e consentisse così la realizzazione di opere e la creazione di lavoro. Consideriamo questa la risposta più efficace ai poteri criminali”.

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