Arrestata famiglia di pusher: producevano hashish e marijuana al centro di Giugliano

I carabinieri della compagnia di giugliano in campania hanno effettuato un servizio ad alto impatto con il supporto di un elicottero dell’elinucleo di pontecagnano (sa).
Nelle fasi immediate dell’intervento sul posto e’ stata data esecuzione a un ordine restrittivo pendente a carico di frenda mirco, 36 anni, residente in via barracano, già noto alle forze dell’ordine, raggiunto da un ordine di carcerazione emesso dalla corte di appello di napoli (dovra’ espiare la pena residua di 6 mesi e 15 giorni di reclusione per un furto aggravato in concorso commesso a rimini nel 2004).
Nel corso di perquisizioni domiciliari sono stati tratti in arresto in flagranza di produzione, coltivazione e detenzione di sostanze stupefacenti:
– cirillo beniamino, 25 anni e marano maddalena, 22enne, entrambi residenti a giugliano, incensurati e trovati in possesso di 276 confezioni di marijuana e 19 stecchette di hashish, 2 bilancini di precisione, 60 bustine di cellophane di quelle usate per confezionare lo stupefacente e 100 euro in banconote di vario taglio ritenute provento d’illecita attività.
– barbato modestina, 48 anni, incensurata, madre di marano maddalena e marano crescenzo, 24 anni, già noto alle forze dell’ordine, fratello di marano maddalena, entrambi residenti in via antimo panico, trovati in possesso di 7 piante di cannabis indica di altezza compresa tra 1,40 e 2,30 m. Nonche’ di attrezzatura per la coltivazione della pianta di stupefacente (lampada e stufa alogena) oltre a 58 bustine di cellophane del tipo di quelle usate per confezionare lo stupefacente.
I controlli sono stati estesi anche ad alcuni campi agricoli nelle adiacenze della zona asi sui quali sono state rinvenute due alfa romeo 147 rubate il 10 novembre a cellole (ce) e il 9 novembre a giugliano. Le due vetture sono state restitite ai proprietari.
Cirillo beniamino, marano maddalena, barbato modestina e marano crescenzo dopo le formalità di rito sono stati accompagnati nelle loro abitazioni agli arresti domiciliari, a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Frenda Mirco è stato tradotto nel carcere di poggioreale.

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