21 settembre 2024

Agguato a Miano, ferito Torino: la sua versione non convince gli inquirenti

Miano. E’ arrivato in ospedale con ferite da arma da fuoco ma per Luigi Torino, 41 anni, figlio dell’ex boss Salvatore da oltre dieci anni collaboratore di giustizia, si è trattata di una tentata rapina finita male. La sua versione però non convince gli inquirenti, che avviano le indagini per vagliare anche altre ipotesi.

La sparatoria si è verificata giovedì. Luigi Torino, come riporta Il Mattino, giunge ferito al Cardarelli e racconta al personale sanitario e ai carabinieri di essere stato aggredito da due persone che volevano soldi. Ma il suo racconto insospettisce gli investigatori, che immediatamente si mettono a lavoro per verificare la sua versione.

Una telefonata arriva al centralino della Questura che segnala una sparatoria a Miano, in via Marsala, traversa di via Janfolla. Una volante si dirige sul luogo ma non trova nulla. Non c’è alcuna sparatoria in atto né tracce di proiettili, non ci sono testimoni né feriti a terra. E l’allarme rientra. Passa poco tempo e scatta una nuova segnalazione. Qualcuno riferisce una pistola nascosta in un tombino al rione San Gaetano. Gli agenti perlustrano la strada e nel tombino in questione trovano effettivamente una pistola calibro 9×21.

E nelle vicinanze vengono notati quattro bossoli, alcune tracce di sangue sull’asfalto e perfino un motorino che da successive verifiche risulterà rubato.  Torino jr non è in pericolo di vita. L’uomo è arrivato al pronto soccorso con ferite da proiettile alle gambe e all’addome. Chi ha sparato ha mirato in basso e il suo obiettivo, forse, non era quello di ucciderlo. Torino, al momento, risulta essere stato scarcerato da meno di un anno.

In inchieste antimafia del passato, di lui hanno parlato ex affiliati al clan Misso della Sanità, il clan che prima della scissione del 2003 era in affari proprio con i Torino. Il nome del figlio dell’ex ras viene associato alla gestione di piazze di spaccio nella zona tra Mianella e Piscinola ma si tratta di dichiarazioni datate, per fatti di più di quindici anni fa. Per risalire al movente del ferimento dell’altra sera, le indagini puntano soprattutto a capire il ruolo più attuale di Torino, all’indomani della sua scarcerazione e del suo ritorno a Miano.

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