Accorato intervento sulla legalità del sindaco Liccardo

L’occasione per ribadire chiarezza e trasparenza dell’amministrazione comunale è stata data al primo cittadino di Marano Angelo Liccardo durante l’ultimo consiglio comunale.
Un intervento duro e deciso contro la passata gestione Bertini, al vertice dell’amministrazione comunale proprio negli anni in cui la camorra ha avuto a Marano i suoi anni migliori. Parole dure che hanno scosso il consigliere comunale Bertini mettendolo in evidente difficoltà.
Sul piatto la vicenda dai lavori al Palazzo Merolla. Bertini, all’epoca Sindaco, avrebbe trattenuto e portato a casa per oltre un mese le buste presentate per la gara, un fatto grave mai giustificato. E a vincere quell’appalto fu la ditta Mastrominico, oggi sotto scacco dei pentiti di camorra per essere definita un’azienda facente parte del cerchio magico delle ditte colluse, e si tratta della stessa ditta vincitrice del mega-appalto del cimitero.
Più volte il consigliere Bertini ha cercato di chiudere il dibattito, addirittura ritirando  la mozione con cui chiedeva al Sindaco di riconsiderare la delega alla legalità affidata all’Assessore D’Ambra, ma il Sindaco Angelo Liccardo non ci sta e prosegue il suo attacco sferrato proprio sul terreno della legalità contro gli anni di cattiva gestione Bertini.
“Abbiamo preferito discutere la mozione in Consiglio comunale perchè non abbiamo nulla da temere- ribadisce con forza Angelo Liccardo- Avremmo potuto anche rifiutare la mozione, non discuterla, ma proprio perchè la gestione è cambiata e tutto si affronta alla luce del sole, abbiamo portato l’argomento in consiglio comunale e abbiamo posto l’accento sui tempi più bui della città.  Il ritiro della mozione è stato solo dettato dall’imbarazzo di Bertini, messo in seria difficoltà davanti all’intera cittadinanza nel momento in cui i fatti parlano contro di lui. Bertini si trincera dietro la frase “mi difenderò nelle sedi opportune”, ma i cittadini di Marano meritano risposte ancor prima dei Tribunali! Il consigliere Bertini negli anni ha imbastito un vestito anticamorra solo come simbolo di facciata, ma nei fatti non è servito. La popolazione ha preso atto delle sue gravi contraddizioni e lo ha dimostrato non rinnovandogli la fiducia per ben tre volte”.

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