21 settembre 2024

“Ho ucciso Lorena perché mi ha trasmesso il coronavirus”, la folle confessione di Antonio

“L’ho uccisa perché mi ha trasmesso il coronavirus”. Ha del clamoroso quanto dichiarato da Antonio De Pace, il fidanzato di Lorena Quaranta, in sede di interrogatorio. Durante la sua confessione avvenuta in caserma, secondo Repubblica, il killer della 27enne avrebbe svelato il movente del suo raptus di follia.

Mi ha trasmesso il virus e l’ho uccisa: la confessione choc di Antonio De Pace

Dopo questa scoperta, il ragazzo avrebbe avuto una lite con la sua compagna e poi l’avrebbe strangolata prima di tentare di togliersi la vita. Il dramma si è consumato in un’abitazione di Furci Siculo, a Messina. Ma la Procura le ritiene parole deliranti. E questa mattina è arrivata la conferma, dai tamponi fatti: “negativi”, si apprende da ambienti sanitari. Nessuno dei due avrebbe contratto il coronavirus. Tuttavia non si esclude che in una situazione di quarantena, i sintomi simil-influenzali possano essersi manifestati e messo in agitazione il giovane.

Gli investigatori battono però anche altre piste. Escluso il movente passionale, ciò che ha indotto Antonio De Pace a uccidere Lorena sarebbe stato un momento di rabbia incontrollata. Durante la quarantena il giovane aveva i nervi a fior di pelle. Per il resto, la coppia, almeno in apparenza, viveva una storia felice, come testimoniano le fotografie pubblicate su Facebook. Erano insieme da tre anni. Un vero rompicapo per la procura di Messina diretta da Maurizio de Lucia, che oggi sta proseguendo le indagini con l’audizione di amici e parenti della vittima. Giovedì è invece prevista la convalida del fermo davanti al giudice delle indagini preliminari, e dunque una nuova audizione di Antonio De Pace.

Il tentativo di suicidio

Dopo aver commesso il delitto, De Pace ha provato a uccidersi tagliandosi le vene e la gola. Poi, sanguinante, ci ha ripensato su e ha chiamato il 112. Al termine è stato posto in stato di fermo di indiziato per omicidio volontario e condotto nel carcere di Messina Gazzi da due pattuglie del Nucleo Radiomobile. Per tutta la giornata i carabinieri della Compagnia di Taormina  hanno lavorato incessantemente per ricostruire tutte le fasi del femminicidio e mettere a posto i tasselli mancanti, in attesa di stabilire con certezza il movente che ha spinto Antonio De Pace a scagliarsi mortalmente contro la sua fidanzata.

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