20 settembre 2024

Coronavirus: cos’è la pandemia, cosa significa pandemia, contagio

E’ di oggi la notizia che il Coronavirus potrebbe essere dichiarato pandemia dall’Organizzazione mondiale della sanità.

Ma qual è il significato di pandemia? Cosa significa e quali sono le conseguenze di una dichiarazione di pandemia?

Cos’è la pandemia?

Una pandemia (dal greco pandemos, “tutto il popolo”) è una malattia epidemica che si espande rapidamente diffondendosi in più aree geografiche del mondo, e che coinvolge numerose persone. Tale situazione presuppone la mancanza di immunizzazione dell’uomo verso un patogeno altamente virulento. Nella storia si sono verificate numerose pandemie.

Quando si dichiara la pandemia

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, le condizioni affinché si possa verificare una vera e propria pandemia sono tre:

  1. la comparsa di un nuovo agente patogeno;
  2. la capacità di tale agente di colpire gli umani;
  3. la capacità di tale agente di diffondersi rapidamente per contagio. 

Le classificazioni della pandemia dell’Oms

L’OMS ha utilizzato una classificazione in 6 stadi che descriveva il processo mediante il quale un nuovo virus influenzale procede dalle prime infezioni iniziali nell’uomo arrivando ad una pandemia. Questo processo inizia con un virus che infetta principalmente gli animali (periodo inter-pandemico), seguito da alcuni casi in cui gli animali infettano le persone, quindi passa attraverso la fase in cui il virus inizia a diffondersi direttamente tra le persone (periodo di allerta panemica) e termina con una pandemia quando le infezioni del nuovo virus si sono diffuse in tutto il mondo (pandemia).

In previsione di una futura possibile pandemia influenzale, nel 1999 l’OMS ha pubblicato un documento guida sulla preparazione alle pandemie.

La revisione del febbraio 2009 comprende le definizioni di pandemia e le fasi che portano alla sua dichiarazione. Tutte le versioni di questo documento si riferiscono all’influenza. Le fasi sono definite in base alla diffusione della malattia; virulenza e mortalità non erano prese in considerazione nella definizione dell’OMS, sebbene in passato lo fossero state.

La guida del 2009 è stata revisionata nel 2013 con la guida “Gestione del rischio di influenza pandemica: guida intermedia dell’OMS“.

Queste due guide sono state sostituite ed aggiornate dalla “Guida alla gestione del rischio di influenza pandemica” del maggio 2017, che pone come principali aggiornamenti l’allineamento alle altre politiche delle Nazioni Unite per la gestione delle crisi e delle emergenze, e l’inclusione dello sviluppo significativo, degli ultimi anni, delle strategie vaccinali durante l’inizio di una pandemia.

L’OMS non utilizza più la classificazione a 6 stadi. In generale, secondo quanto dichiarato da Anthony Fauci, l’OMS evita di dichiarare “pandemie” le situazioni di salute pubblica che non sono pandemie influenzali.

Pandemia, contagio

La malattia epidemica che si espande rapidamente diffondendosi in più aree geografiche del mondo, e che coinvolge numerose persone viene dunque definita pandemia. Il motivo sta proprio nella facilità del contagio con cui questa riesce a trasmettersi da persona a persona.

Le pandemie nella storia

Tra le pandemie nella storia che si registrano dagli inizi del 900 ci sono:

  • l’influenza spagnola, 1918-1919. Si trattava di un ceppo di influenza particolarmente violenta e letale. La malattia si diffuse in tutto il mondo, uccidendo 25 milioni di persone in 6 mesi.
  • L’influenza asiatica, 1957-1958. Rilevata per la prima volta in Cina nel febbraio del 1957, raggiunse gli Stati Uniti nel giugno dello stesso anno, facendo circa 70.000 morti. Il ceppo era lo H2N2.
  • L’influenza di Hong Kong, 1968-1969. Il ceppo H3N2, emerso a Hong Kong nel 1968, raggiunse nello stesso anno gli Stati Uniti e fece 34000 vittime. Un virus H3N2 è ancora oggi in circolazione.
  • L’epidemia di HIV/AIDS, dal 1981. Si propagò in maniera esponenziale in tutti i paesi del mondo, uccidendo circa tre milioni di persone. Dal 1996 una terapia farmacologica blocca il decorso della sindrome immunodepressiva, ma non elimina il virus dai corpi degli individui; sebbene la malattia sia oggi cronicizzabile e raramente letale (nel mondo sviluppato), ne continua il contagio, legato a fattori comportamentali.
  • La SARS, 2003. Non una vera e propria pandemia anche se il virus, proveniente dalla Cina, si diffuse a Hong Kong e di lì fino a Taipei, Singapore, Toronto e molte altre nazioni.
  • L’influenza A H1N1.

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