20 settembre 2024

E’ morto Ulay, chi è l’artista tedesco e compagno di Marina Abramovic

E’ morto Ulay, chi è l’artista tedesco venuto a mancare a 76 anni? La notizia della sua arriva dalla stampa di Lubiana, città slovena dove l’artista viveva da più di dieci anni, e da amici artisti che l’hanno ricordato sui social network.

Com’è morto Ulay? Cause della morte

Non sono state ancora rese note le cause della morte, Ulay da tempo era malato di cancro. Nel 2011 ci fu la diagnosi, a cui segue dopo breve tempo l’uscita di “Project Cancer”, un documentario di Damjan Kazole.

Morto Ulay, chi è?

Ulay, pseudonimo per Frank Uwe Laysiepen è stato un artista, fotografo e docente tedesco, una delle figure chiave della Performance art degli anni settanta. Nasce durante il secondo conflitto mondiale, sotto le bombe degli alleati, figlio di un gerarca nazista. Resta orfano precocemente rimanendo totalmente privo di legami familiari. Come molti suoi coetanei, cresce con il senso di colpa per i padri nazisti e nella tensione provocata dallo smembramento del paese, diviso in due fra territori filo-occidentali (la Germania Ovest) e filo-sovietici (la Germania Est). Vive quindi in maniera conflittuale le proprie origini, tanto da arrivare alla rinuncia del nome e della nazionalità tedesca.

Alla fine degli anni sessanta l’insofferenza verso il proprio paese lo spinge ad allontanarsi. Lascia la moglie e un figlio piccolo e si trasferisce ad Amsterdam, attratto dal movimento olandese Provo di ispirazione anarchica.

Ulay e Marina Abramovic

A circa trent’anni, con già una moglie e un figlio, decide di abbandonare tutto per dedicarsi all’arte: li lascia, e si trasferisce ad Amsterdam, dove inizia a frequentare l’ambiente controculturale olandese e dove, nel 1976, conosce Marina Abramović. Prima di questo incontro, che segnerà per sempre la sua vita artistica e privata, Ulay si era già fatto notare con opere come “Renais sense” e “Fototot”, sperimentazioni all’avanguardia a metà fra fotografia e live performance.

Ulay incontra quella diventerà anche sua compagna nella vita, e con la quale realizzerà opere memorabili come “Relation Works” e “There is a Criminal Touch to Art”. I due vivranno per tre anni in un furgone, girando tutta Europa con il loro personalissimo lavoro dedicato al tema della relazione uomo-donna. Negli anni Ottanta  la loro relazione finisce. Ulay continua con la sua monumentale produzione di Fotogrammi e Polagrammi che giungerà fino agli anni Dieci del Duemila quando, inaspettatamente, gli viene diagnosticato un cancro.

Ulay e Marina al MoMa

Nel 2010 durante una performance della Abramović al MoMA di New York, i due si rivedono proprio nel corso della rappresentazione, generando un momento intensamente emozionante. Una volta arrivato il suo momento, si è seduto e ha guardato negli occhi per un minuto la donna amata per oltre un decennio. Un incontro inaspettato e toccante le cui immagini fecero il giro del mondo. Emozione che non durerà molto: nel 2015 si dà notizia della battaglia legale che proprio Ulay avrebbe condotto ai danni della Abramović, per ottenere i risarcimenti di danni all’immagine oltre che i diritti di alcune opere di cui, secondo Ulay, la donna si sarebbe appropriata.

 

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