Poesie per San Valentino: i versi da dedicare nella festa degli innamorati

Poesie romantiche per San Valentino. Se il vostro scopo è comunicare tutto l’amore che provate verso la persona con cui state, allora queste 10 poesie fanno al vostro caso. Non solo immagini, frasi o regali, ma anche con una manciata di versi è possibile infatti trasmettere i propri sentimenti al proprio lei o al proprio lui.

Poesie per San Valentino, dieci testi scelti per voi

Sono tantissimi i testi poetici scritti per amore. Da Catullo e Saffo a Dante e Shakespeare, passando per Leopardi e Montale, non esiste scrittore o poeta che non abbia affidato a un verso i propri tormenti interiori legati a questo nobilissimo e antichissimo sentimento.

Per la festa degli innamorati, è possibile attingere a questo vastissimo repertorio letterario per testimoniare il proprio attaccamento e il proprio affetto al proprio coniuge o al proprio compagno.

Una tradizione così consolidata che alcune aziende dolciarie, come la Perugina, ha deciso di investire su di essa un’intera produzione come quella dei famosissimi “baci”, cioccolatini contenenti una frase poetica per il proprio partner. Di seguito una selezione di poesie per San Valentino.

Noi saremo – Verlaine

Nell’amore isolati come in un bosco nero,

i nostri cuori insieme, con quieta tenerezza,

saranno due usignoli che cantan nella sera.

Tu… Anima mia – Saffo

Rapita

nello specchio dei tuoi occhi

respiro

il tuo respiro.

E vivo…

T’amo senza sapere come… – Pablo Neruda

T’amo senza sapere come, né quando né da dove,

t’amo direttamente senza problemi né orgoglio:

così ti amo perché non so amare altrimenti

che così, in questo modo in cui non sono e non sei,

così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,

così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.

Il più bello dei mari – Nazim Hikmet

Il più bello dei mari

è quello che non navigammo.

Il più bello dei nostri figli

non è ancora cresciuto.

I più belli dei nostri giorni

non li abbiamo ancora vissuti.

E quello che vorrei dirti di più bello

non te l’ho ancora detto.

Pedro Salinas

Quando tu mi hai scelto

-fu l’amore che scelse-

sono emerso dal grande anonimato

di tutti, del nulla.

Fino ad allora

mai ero stato più alto

delle vette del mondo.

Non ero mai sceso sotto

le profondità massime

segnalate dalle carte di mare.

E la mia allegria era triste,

come quei piccoli orologi

senza polso cui cingersi

senza carica, fermi.

Ma quando mi hai detto “tu”

-a me, sì, a me, fra tutti-

volai più in alto

di stelle o coralli.

Core Analfabeta – Totò

Stu core analfabbeta

tu ll’he purtato a scola,

e s’è mparato a scrivere,

e s’è mparato a lleggere

sultanto na parola:

“Ammore” e niente cchiù.

Jacques Prévert, “Tre fiammiferi accesi”

Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte

Il primo per vederti tutto il viso

Il secondo per vederti gli occhi

L’ultimo per vedere la tua bocca

E tutto il buio per ricordarmi queste cose

Mentre ti stringo fra le braccia.

Ho sceso dandoti il braccio, almeno un milione di scale – Eugenio Montale

Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale

e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.

Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.

Il mio dura tuttora, né più mi occorrono

le coincidenze, le prenotazioni,

le trappole, gli scorni di chi crede

che la realtà sia quella che si vede.

Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio

non già perché con quattr’occhi forse si vede di più.

Con te le ho scese perché sapevo che di noi due

le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,

erano le tue.

Franco Arminio

“La prima volta non fu quando ci spogliammo
ma qualche giorno prima,
mentre parlavi sotto un albero.
Sentivo zone lontane del mio corpo
che tornavano a casa.”

Confidare – Antonia Pozzi

Ho tanta fede in te. Mi sembra
che saprei aspettare la tua voce
in silenzio, per secoli
di oscurità.

Tu sai tutti i segreti,
come il sole:
potresti far fiorire
i gerani e la zàgara selvaggia
sul fondo delle cave
di pietra, delle prigioni
leggendarie.

Ho tanta fede in te. Son quieta
come l’arabo avvolto
nel barracano bianco,
che ascolta Dio maturargli
l’orzo intorno alla casa.

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