20 settembre 2024

Wislawa Szymborska: ecco chi è la poetessa polacca

Wislawa Szymborska ecco chi è. Wislawa Szymborska è considerata la più importante poetessa polacca degli ultimi anni. Una delle poetesse più amate dal pubblico della poesia e non solo di tutto il mondo d’oggi.

Wislawa Szymborska: vita

Wislawa Szymborska, il cui nome esteso è Maria Wisława Anna Szymborska, nasce a Kórnik il 2 luglio 1923.

Nel 1931 la Szymborska si trasferisce con la famiglia a Cracovia, città alla quale è stata sempre legata. Qui vi ha studiato, vi ha lavorato e vi ha sempre soggiornato, da allora fino alla morte. Allo scoppio della Seconda guerra mondiale nel 1939, continua gli studi liceali sotto l’occupazione tedesca, segue corsi clandestini e consegue il diploma nel 1941.

A partire dal 1943, lavora come dipendente delle ferrovie e riesce ad evitare la deportazione in Germania come lavoratrice forzata. In questo periodo comincia la sua carriera di artista, con delle illustrazioni per un libro di testo in lingua inglese. Comincia inoltre a scrivere storie e, occasionalmente, poesie.

Sempre a Cracovia, Szymborska comincia nel 1945 a seguire in un primo momento i corsi di letteratura polacca, per poi passare a quelli di sociologia, presso l’Università Jagellonica, senza però riuscire a terminare gli studi.

Nel 1948 è costretta ad abbandonare l’Università a causa delle sue scarse possibilità economiche. Ben presto si unisce al locale ambiente letterario, dove incontra Czesław Miłosz, che la influenza profondamente.

Nel 1948 sposa Adam Włodek, dal quale divorzia nel 1954. In quel periodo, lavora come segretaria per una rivista didattica bisettimanale e come illustratrice di libri. Nel 1969 si risposa con lo scrittore e poeta Kornel Filipowicz, che more nel 1990.

Gli inizi della carriera

Wislawa Szymborska pubblica la sua prima poesia, Cerco una parola nel marzo 1945 sul quotidiano “Dziennik Polski”. La prima raccolta Per questo viviamo fu pubblicata molto più tardi, nel 1952, quando la poetessa ha 29 anni.

Negli anni quaranta rifiutano per motivi ideologici il suo primo volume di una pubblicazione. Difatti il libro, che avrebbe dovuto essere pubblicato nel 1949, non superò la censura in quanto “non possedeva i requisiti socialisti”. Nonostante ciò come molti altri intellettuali della Polonia post-bellica, nella prima fase della sua carriera la Szymborska rimane fedele all’ideologia ufficiale della PRL. Sottoscrive petizioni politiche ed elogia Stalin, Lenin e il realismo socialista.

Anche la poetessa cerca in seguito di adattarsi al realismo socialista. Difatti il primo volume di poesie del 1952 contiene testi dai titoli come Lenin oppure Per i giovani che costruiscono Nowa Huta. Quest’ultimo parla della costruzione di una città industriale stalinista nei pressi di Cracovia. Aderisce anche al PZPR (partito operaio unito polacco), del quale è membro fino al 1960.Tuttavia, in seguito la Szymborska prende nettamente le distanze da questo «peccato di gioventù», come da lei stesso definito.

Anche se non si distaccò dal partito fino al 1960, cominciò ben prima a instaurare contatti con dissidenti. Successivamente Szymborska ha preso le distanze dai suoi primi due volumi di poesie.

Wislawa Szymborska: l’affermazione e il successo

Dal 1953 al 1966 Wislawa Szymborska è redattrice del settimanale letterario di Cracovia: “Vita letteraria”, al quale ha collaborato come esterna fino al 1981. Sulle pagine di questa pubblicazione è apparsa la serie di saggi Letture facoltative, che ha successivamente pubblicato, a più riprese, in un volume.

Nel 1957 fa amicizia con Jerzy Giedroyc, editore dell’influente giornale degli emigranti polacchi Kultura, pubblicato a Parigi, al quale ha contribuito anche lei. Il successo letterario per Wislawa Szymborska arriva con la terza raccolta poetica Appello allo Yeti del 1957.

Dal 1981 al 1983 Wislawa Szymborska è redattrice del mensile di Cracovia “Pismo”. Negli anni ottanta intensifica le sue attività di opposizione, collaborando al periodico samizdat Arka con lo pseudonimo «Stanczykówna» e a «Kultura». Inoltre si impegna per il sindacato clandestino Solidarność.

Dal 1993 pubblica recensioni sul supplemento letterario del «Gazeta Wyborcza», importante quotidiano polacco. Nel 1996 è  insignita del Premio Nobel per la letteratura «per una poesia che, con ironica precisione, permette al contesto storico e biologico di venire alla luce in frammenti d’umana realtà».

Morte

Wisława Szymborska muore il primo febbraio del 2012 a Cracovia dopo aver combattuto per molto tempo contro un tumore al polmone. Nelle sue poesie ha affrontato più volte la tematica della morte affermando: “Non c’è vita che almeno per un attimo non sia stata immortale“.

Le sue opere sono state tradotte in numerose lingue. Pietro Marchesani ha tradotto la maggior parte delle sue raccolte poetiche in italiano. Mentre Karl Dedecius ha diffuso le sue poesie in tedesco. Anche il Premio Nobel Czesław Miłosz ha tradotto vari dei suoi testi in inglese, seguito poi da Joanna Maria Trzeciak e dalla coppia di traduttori Stanislaw Baranczak e Clare Cavanagh.

La più recente raccolta poetica di Wisława Szymborska, Due punti, apparsa in Polonia il 2 novembre 2005, ha riscosso uno strepitoso successo, vendendo oltre quarantamila copie in meno di due mesi.

Dopo essere stata cremata è stata sepolta nella tomba di famiglia.

 

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