20 settembre 2024

Taglio dei parlamentari: stop alla legge del Movimento 5 Stelle

Stop al taglio dei parlamentari. La legge bandiera del movimento 5 stelle potrebbe essere abrogata. Il motivi? Si sono raggiunte le firme di 64 senatori, numero necessario, per bloccare la legge sul taglio dei parlamentari. La sessantaquattresima firma necessaria è stata quella di Francesco Giacobbe, senatore eletto in Australia. Ora sia avvierà tutto l’iter necessario. Il primo passe è il passaggio in Cassazione. Poi ci sarà l’intervento della Corte Costituzionale. 

Il voto dello scorso ottobre

A favore della legge c’è stata una grossa maggioranza. Avevano votato a favore M5S , Pd, Italia Viva, Leu, Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. Il nuovo assetto prevedeva il calo da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori.  Ora però tutto torna in discussione e, se Cassazione e Corte Costituzionale daranno il via libera, si terrà una consultazione popolare sul taglio dei parlamentari. Saranno quindi gli italiani a decidere se bisogna andare avanti con il taglio dei parlamentari o meno 

Il risparmio sul taglio dei parlamentari

La riforma del taglio dei parlamentari, secondo le stime,  porterebbe a un risparmio di circa 100 milioni l’anno. I contrari alla riforma per dicono che tale cifra è irrisoria e che non porterebbe nessun beneficio alla popolazione. Anzi ci sarebbe una perdita del potere di rappresentanza.  Conti alla mano, in Italia oggi ogni parlamentare rappresenta circa 96.000 cittadini; con la riforma il rapporto passerebbe a 151.000. La Francia e la Germania sono a 116.000, La Gran Bretagna a 101.000. 

Il destino della legge del Movimento

Che cosa accadrà adesso? Il movimento 5 stelle per anni ha dato battaglia sul tema ed ora l’iter sembra essersi bloccato. Non sarà di certo facile andare a referendum c’è bisogno di una serie di passaggi di legittimità che dovranno verificare la fondatezza del quesito referendario da porre ai cittadini. Il taglio dei parlamentari è sempre stato il cavallo di battaglia del movimento che ora potrebbe trovarsi allo sbando. Se gli italiani votassero No al taglio ci sarebbero non pochi problemi per Di Maio.

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