21 settembre 2024

Pescara, farfugliamenti e sguardo assente: le ultime ore di vita di Veronica. Disposta autopsia

E’ ancora sotto choc la comunità di Montesilvano per la prematura scomparsa di Veronica Costantini, la mamma di 32 anni morta in circostanze non del tutto chiare all’ospedale di Pescara. Oggi verrà eseguita l’autopsia sulla salma della giovane, così come disposto dal pm di turno, Andrea Papalia. Dall’esame autoptico potrebbero emergere risultati in grado di appurare eventuali responsabilità di medici e infermieri.

Il caso, intanto, è diventato anche politico: l’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, ha attivato il Servizio Ispettivo del Dipartimento Salute e Welfare della Regione, per acquisire ulteriori elementi sul decesso della 32enne. Bisognerà fare luce sulla trafila ospedaliera della 32enne, dimessa una volta dopo il primo malore e poi ricoverata una seconda volta in condizioni ancora più gravi dopo il trasporto al pronto soccorso.

L’incubo è iniziato lunedì, primo aprile. La prima a ritrovare Veronica, in stato confusionale, è la mamma, un’infermiera in pensione. Costantini non riusciva a rispondere alle domande della mamma, un’infermiera in pensione, e verso le 13 è scattata la richiesta di intervento al 118, che ha accompagnato la 32enne in ospedale.

Alle 3 di notte è stata dimessa, ma il giorno dopo la giovane è ancora confusa e assente, con lo sguardo perso nel vuoto – come riporta Abbruzzoweb.it – e continuava a comprimere, si legge nei documenti ora nelle mani della Procura, il lato destro della testa. Alle domande che le venivano rivolte, Veronica rispondeva farfugliando. La situazione, dunque, non migliora. Il medico di base decide di somministrarle dei medicinali ma il giorno successivo la situazione precipita.

Trasportata al pronto soccorso, la 32enne viene ricoverata nel reparto di Malattie infettive; solo successivamente è stata trasferita in Neuropsichiatria, dove ha avuto una crisi epilettica, giovedì.La mattina la madre della giovane ha scoperto che la figlia era in Rianimazione e che la notte era stata vittima di una crisi cardiaca, rimanendo “per almeno venti minuti senza attività vitale”, come ricostruito nell’esposto. Dopo aver ascoltato i parenti della 32enne, l’avvocato di famiglia, Anthony Ernest Aliano, parla di “elementi inquietanti che hanno caratterizzato la gestione del paziente” e per questo la famiglia ha deciso di rivolgersi “alla magistratura”.

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