21 settembre 2024

Sicilia. Estorsioni e ordigni per condizionare testimonianza del fratello: 5 arresti. I nomi

Pachino. Questa mattina gli agenti della Polizia hanno eseguito cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di persone che tra ottobre e novembre dello scorso anno avrebbero commesso alcuni atti intimidatori nei confronti di un commerciante a Pachino, nel Siracusano.

Si tratta di Renato Boager, 54 anni, Antonio Piazzese, 41 anni, Corrado Caruso, 43 anni, Maria Caruso, 57 anni e Cristian Rubbera, 28 anni.

Agli arrestati vengono contestati, a vario titolo, i reati di estorsione, incendio, danneggiamento e minaccia. Gli investigatori avrebbero ricostruito le intimidazioni grazie all’analisi di alcuni filmati di video sorveglianza.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Boager che si trovava in carcere insieme a Corrado Caruso, sarebbe stato il mandante di tre intimidazioni, avvenute tra ottobre e novembre del 2018 a Pachino, ai danni del fratello: due culminati con l’esplosione di alcuni ordigni contro l’attività commerciale della vittima, proprietario di una carrozzeria; l’ultimo con l’incendio di una macchina.

Con questi atti intimidatori, Renato Boager avrebbe voluto che il fratello testimoniasse a suo favore nell’ambito di un processo che lo ha poi visto condannato a 5 anni di reclusione.

Ma i raid non si sarebbero potuti verificati, senza la complicità di Maria Caruso, compagna di Corrado Caruso. La donna, infatti, aveva il compito di portare fuori dal carcere gli ordigni e di contattare gli altri esecutori materiali, Antonio Piazzese e Cristian Rubbera. La stessa donna sarebbe riuscita durante i colloqui a cedere una scheda sim, intestata al figlio defunto, al compagno.

Nelle intercettazioni in carcere, la polizia ha scoperto il piano di Boager che avrebbe messo a disposizione 3 mila euro per gambizzare il fratello o 20 mila euro per ucciderlo come punizione per la condanna rimediata. Si sarebbe fatto avanti Corrado Caruso che avrebbe promesso di fare il lavoro non appena uscito dal carcere.

Le ordinanze di carcerazione sono state richieste dalla Procura della Repubblica di Siracusa e accolte dal GIP del Tribunale: le indagini hanno confermato i sospetti, dunque, questa mattina sono scattati i provvedimenti.

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