21 settembre 2024

Giugliano, ragazza incinta rischia di morire: salvata in extremis al San Giuliano. “E’ un miracolo”

Lei si chiama Ilaria, ha 28 anni. E’ incinta di 4 mesi ed è stata salvata insieme alla sua bambina, Maria Benedetta, dai medici dell’ospedale San Giuliano dopo che una grave emorragia interna l’ha messa in pericolo di vita.

Ce lo racconta lei attraverso una lettera: “Giovedì 7 febbraio mi sono sentita male presso la mia abitazione. Dopo aver contattato il 118 l’ambulanza è arrivata rapidissima sul posto e mi hanno trasportato d’urgenza in ospedale. Al pronto soccorso dopo vari esami hanno riscontrato un versamento nell’addome. Una tac con contrasto ha evidenziato emorragia in atto. Ho avuto un’aneurisma all’arteria splenica della milza con conseguente rottura della stessa”.

I medici non ci hanno pensato su due volte e l’hanno subito trasferita in sala operatoria: “Mi hanno operato d’urgenza l’equipe formata dal dottor Umberto Brancaccio, il dottore Ermanno Schiano, il dottore Massimiliano Mandato, la ginecologa Nunzia Fele, l’anestesista dottor Brunitto Luigi, oltre ad avere ricevuto assistenza prima, durante e dopo l’intervento da una splendida equipe di infermieri. Sono entrata in sala operatoria all’1:15 ed uscita intorno alle 4:00 di mattina. Mi avevano detto che avrei perso la gravidanza ed alla mia famiglia che avevo meno di un’ora di vita. Ed invece l’intervento è riuscito. Siamo salve io e mia figlia miracolosamente”.

Poi continua: “Siccome si parla di tanta mala sanitĂ , per una volta volevo raccontare l’eccellenza di medici ed infermieri che ho incontrato in un ospedale di provincia. Ho avuto supporto psicologico costante, monitoraggio giorno e notte sia mio che di mia figlia, affetto e calore che nelle universitĂ  non insegnano. Ringrazio l’equipe del 118, in particolare la dottoressa Anna Marra che ha prontamente intuito la gravitĂ  della situazione e mi è stata di enorme supporto sia durante gli esami al pronto soccorso sia nella settimana di degenza interessandosi costantemente a me e la mia piccola. Ringrazio tutto il reparto di chirurgia e ginecologia, in particolare il dottor Vincenzo Cacciapuoti, la dottoressa Nunzia Fele, il dottore Crescenzo Pezone, la caposala e ostetriche con cui hanno collaborato costantemente. Ovviamente anche la direzione dell’ospedale verrĂ  informato del miracolo che hanno operato quella notte”.

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