21 settembre 2024

Aversa, Pasquale trovato senza vita in casa: fatale forse una bustina di antinfiammatorio

Si chiamava Pasquale Aversano il 40enne ritrovato senza vita nel suo appartamento all’interno del grattacielo Bell’Orizzonte di via De Chirico. La scoperta era stata fatta nel pomeriggio di ieri. Quando i militari sono entrati in casa, il cadavere dell’uomo giaceva a terra e i tentativi di rianimazione si sono rivelati inutili.

Ad accorgersi che qualcosa non andava, è stata la sorella della vittima, che ha provato ripetutamente a mettersi in contatto con lui per via telefonica senza ottenere risposta. A confermare le preoccupazioni dei familiari anche i datori di lavoro dell’azienda WUOZZAP di Napoli, dove Aversano lavorava. I colleghi e gli altri dipendenti infatti non lo hanno visto rientrare in ufficio.
A quel punto la sorella si è recata presso l’abitazione del fratello, è entrata in casa, e ha fatto la macabra scoperta: il corpo di Pasquale era riverso a terra, senza vita. Presa dal panico, la donna ha prima allertato i sanitari del 118, che hanno constatato il decesso dell’uomo, e poi i carabinieri. Sulla salma della vittima sarà disposta l’autopsia, che farà luce sulle cause del decesso. Secondo indiscrezioni, così come riporta il portale di informazione di Casertace.net, Aversano sarebbe morto in seguito all’ingerimento della bustina di un noto antifiammatorio che gli avrebbe provocato un’emorragia intestinale provocandone la morte.
La notizia del decesso di Pasquale intanto ha fatto il giro della città, gettando nell’incredulità amici e parenti. Tanti anche i messaggi di cordoglio su Facebook. “Una di quelle notizie che ti fanno male è che ti fanno riflettere su quello che è il senso della vita . Ciao amico mio un giorno ci rincontreremo è magari ci faremo quattro risate, ma per il momento solo lacrime”, scrive Antonio. “L’ultimo abbraccio ce lo siamo dati la vigilia di natale, appena ci siamo visti non ci siamo più staccati fino al rientro per la cena…. Amico mio io non ci posso credere, per me è un incubo alla quale non vedo l’ora di svegliarmi”, il ricordo di Gloria.

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