21 settembre 2024

Napoli, follia in zona Arenella: lite tra automobilisti finisce nel sangue. Un arresto

Napoli. Con un pugno ha frantumato il vetro dell’auto di un ventenne, per poi spezzargli un braccio. In manette è finito Nicola Marciello, 56anni napoletano, pregiudicato per reati di aggressione e violenza e contro il patrimonio, in quanto responsabile di lesioni personali dolose pluriaggravate, danneggiamento e calunnia.

L’indagine è nata dopo una violenta aggressione subita da un ventenne il quale, a bordo della propria autovettura, aveva avuto un diverbio con il Marciello in zona Arenella per motivi automobilistici. Dopo le parole è scattata la violenza. L’aggressore, prima ha mandato in frantumi il vetro dell’auto condotta dal giovane con un pugno; poi ha bloccato la vittima all’interno dell’abitacolo e gli ha piegato il braccio fino a procurargli gravissime fratture. Una scena da incubo vissuta dal ragazzo, che è stato costretto a recarsi in ospedale per ricevere le cure mediche.

Le attività investigative condotte con solerzia dai poliziotti, coordinate dall’Autorità Giudiziaria, hanno accertato che il Marciello, pur di sminuire le sue responsabilità per la brutale aggressione, non ha esitato un attimo a recarsi presso il pronto soccorso dell’Ospedale Cardarelli per farsi refertare, dichiarando di essere stato aggredito. E facendosi procurare anche una certificazione medica che ha accompagnato a una querela contro il giovane, al quale attribuiva la completa responsabilità dell’aggressione, rendendosi subito dopo irreperibile.

Minuziose indagini hanno concesso agli agenti di rintracciare l’uomo presso l’abitazione della nuova compagna in via Mianella, dove gli hanno notificato l’atto e l’hanno arrestato. Una perquisizione fatta nell’appartamento ha consentito di recuperare una quarantina di proiettili calibro 38 special, un pugnale di 32 centimetri e un coltello a serramanico di 20 cm. L’uomo è stato associato presso la casa circondariale di Napoli Poggioreale, dove, nella mattinata odierna, è stato interrogato dal GIP che ha confermato la misura cautelare in carcere.

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